Restavo incantato tutte le volte che un fascio di luce le carezzava il viso. Non importa quale fosse la fonte, se il riverbero di un raggio di luna riflesso dal mare o i fari di un’auto. Ogni volta che accadeva la fissavo sorridendo per il suo ingenuo non capire il perché e pensavo: “Dio, davvero non ti rendi conto di quanto tu sia bella?”. E sistematicamente mi ritrovavo a rincorrere con gli occhi quello stupido bagliore, fino al suo inesorabile svanire. “Ancora un po’, ti prego.” Tutto ciò affinché potessi nutrirmi del suo sguardo anche nel buio a venire.