Silvia Plath – Anima
Io non volevo fiori, volevo solamente giacere a palme riverse ed essere tutta vuota.
Io non volevo fiori, volevo solamente giacere a palme riverse ed essere tutta vuota.
L’appartenersi. Da che cosa dipende. Dall’amore. Dalla speranza di credere in qualcosa di vero e assoluto. O nella paura della solitudine. Il reale “appartenersi”, è così intimo, da renderlo un fatto fugace, effimero. Come invece, è una folgorazione quando il sentirlo, è così presente. Scambiarsi l’anima, e non sentire nessuna differenza.
A volte è prioritario staccare la spina e ascoltare la voce dell’anima che ti suggerisce di percepire quello che ha da dirti.
L’amore libera, l’anima incatenata.
Idealità e morale sono i mezzi migliori per colmare il gran buco che si chiama…
È bello quando l’anima prende le emozioni e le deposita nel cuore con soave delicatezza…
Non toglietemi la follia… non riuscirei a vivere in un mondo privo di emozioni diverse…Odio la monotonia della razionalità.