Silvio Ceccato – Tristezza
Una ricetta sicura di infelicità? Il sommarsi di due “rimedi”.
Una ricetta sicura di infelicità? Il sommarsi di due “rimedi”.
La solitudine più devastante non si avverte quando siamo da soli. Ma quando ci troviamo con altre persone. Persone che ci guardano, senza vederci. Che ci sentono, senza ascoltarci. O peggio, che ci giudicano, senza conoscerci.
È tristezza ogni tempo che mi tiene lontano dal suo cuore, quando è il silenzio quell’unico suono a riempire i vuoti della sua assenza.
Il meglio deve ancora venire, ma mi sa che il mio si è perso.
Si fa pesante la solitudine quando si è veramente soli ma è interminabile quando sei fra persone conosciute che ti ignorano totalmente.
Il dolore peggiore non è mai diretto, è il dolore nel tempo che ti distrugge; la tua unica debolezza.
Hai ragione, ma basta guardare il cielo. Piange le nostre lacrime quando nuvoloni scuri incombono sulla nostra testa e aspetti il temporale, ti schiaffeggia quando il vento scuote la tua indifferenza, raffredda la tua rabbia quando nevica… basta guardarlo e ti accorgi che la tua tristezza ha preso forma. Poi, però… il cielo sorride per te quando il sole è alto, fa da mantello al tuo corpo freddo e indolenzito, t’incanta quando la luna complice con le stelle primeggia sui tuoi pensieri, allarga il tuo sguardo verso orizzonti in altre dimensioni e per un attimo ti accorgi che la vita val la pena di essere vissuta, nonostante tutto.