Non voglio essere l’aria che respiri, senza la quale non vivi. Voglio essere il tuo profumo preferito, quello che scegli ogni giorno. Voglio essere il vento della sera, quello che esci a cercare per sentirlo sulla pelle. Voglio essere l’aria frizzante di montagna, quella di cui ti riempi i polmoni e non vorresti lasciare andare mai. Voglio essere ciò che cerchi, ciò che desideri, ciò che ti fa sentire vivo, mai ciò che ti serve a sopravvivere.
“Allora ci vediamo più tardi” dissi, cercando ancora di essere disinvolto, lo sguardo basso fisso al tappo roteante. E, comunque sia, ti adoro… in un modo spaventoso e pericoloso.
E non è il pensiero di lui che non mi fa dormire bensì la consapevolezza…
Credete che io ami soltanto materialmente e che subordini una singola sfumatura di quell'”esprit de coeur”, che solo può trafiggermi, alla forma di due occhi, collocati sopra un bel nasino? Se lo credete, non mi conoscete. Se lo temete, ancora non mi conoscete. Se non credete quello che vi dico, allora non mi amate.
Se il tuo ruolo ti impone di amarmi preferisco non essere amato.
L’amore è come un ascensore va un po’ su e un po’ giù… devi però sempre sperare che la corda che lo regge non si spezzi!
Tu che sei colui che mi dona la dolcezza di un petalo e il brivido della brina su di una foglia, che mi fa sentire al centro della sua attenzione e che non fa altro che amarmi nel modo più fantastico del mondo: con la sua straordinaria semplicità.