Sonia Moncada – Comportamento
L’insicurezza dell’essere umano porta se stesso a perdersi nel labirinto del suo cuore tra scelte, dubbi e paure.
L’insicurezza dell’essere umano porta se stesso a perdersi nel labirinto del suo cuore tra scelte, dubbi e paure.
Si ritorna alla lucidità soltanto dopo esser stati schiaffeggiati.
Ogni volta, incontriamo persone e crediamo che ci accompagneranno durante tutto l’anno o anche per tutta la vita. A volte la verità è un’altra. Ci lasciano senza il loro amore o affetto o senza la loro amicizia e compagnia. Per fortuna, alcuni, saranno per noi molto importanti e diventeranno il sorriso, semplice e delicato, che ci darà la piena sicurezza in noi stessi. Altri, invece, arrivano in punta di piedi e con la stessa grazia, andranno via lasciando un triste vuoto che ricorderemo più di ogni altra cosa. Conosceremo anche persone che vivremo, in breve, ma non ricorderemo neppure della loro esistenza. E poi ci sono altri ancora, che ci nutriranno di emozioni ogni giorno e grazie ad essi, scopriremo che i sogni possono ancora realizzarsi. Ogni anno, che si voglia o meno, ci riserva tutto questo ma mai ci porterà alla sua fine soli, senza esserci deliziati di tutto ciò.
Inquietudine. Un leggero velo di inquietudine agita il mare delle tue emozioniUn cuore solitario si spegne…
Che giorno è oggi? Il giorno smetto di piangere ed incomincio a sorridere!
L’uomo è sin troppo prevedibile.Mosso sempre da due opzioni, comandate da una variabile.Ridere, piangere… fingere.
Caro Guglielmo, ho tanto meditato sul desiderio degli uomini di allontanarsi, di fare nuove scoperte, di percorrere il mondo, poi un impulso segreto limita il loro cammino, li spinge sulla via tracciata dall’abitudine, ed essi non si curano più di quel che avviene a destra e a sinistra. […] Un vasto panorama dai contorni confusi ci sta dinanzi all’anima: i nostri sensi come i nostri sguardi si perdono in esso, e con tutto il nostro essere noi aspiriamo alla voluttà di provare un unico, grande, potente sentimento. E quando abbiamo corso, quando il laggiù è divenuto il qui, tutto è come prima, noi siamo nella nostra povertà, negli angusti confini che prima ci chiudevano, e l’anima sospira il sollievo che le sfugge.Così il più irrequieto vagabondo desidera infine la sua patria e trova nella sua capanna, nel seno della sua sposa, nella schiera dei suoi bambini, nel lavoro compiuto per loro, la gioia che invano ha cercato nel lontano mondo.