Catia Ciullo – Stati d’Animo
Uno sguardo… quello sguardo! In un attimo tutto si sciolse… il cuore ormai privo di difese!
Uno sguardo… quello sguardo! In un attimo tutto si sciolse… il cuore ormai privo di difese!
Hai creduto che ti bastasse chiudere una porta,ma sei rimasta a guardarla per tutta la vita.
Nel mio cuore ho creato un barriera che è a prova di dolore: c’è l’estinzione di qualunque forma di attaccamento.
Soffrire fa scrivere meglio. O forse solo di più.
Un’affermazione imperfetta e interrotta, se espressa con sincerità, spesso dice di più a chi la ascolta di quanto non dice l’espressione più meticolosamente accurata.
Ormai per me l’amore è un qualcosa fuori moda. È sporcizia. È un qualcosa che è avariato nel mio cuore.
Scusi, vorrei liberarmi da me stessa… si può? No sa, perché questa idiota mi sta uccidendo.
Il Natale è per me qualcosa di nostalgico che mi rende tristemente felice ed allo stesso tempo felicemente triste!
Nevica… e quando nevica mi da l’impressione che si debba stendere un velo su un qualcosa e ricominciare… lasciamo che nevichi allora.
Anche il giorno può assomigliare alla notte se ci manca la luce.
A volte capita che la tristezza ti accarezzi senza un motivo, di sentirti importante per qualcuno che importante non è, di vedere il tramonto dentro l’alba, di fissare vecchi oggetti per farti ritornare il sorriso, di non capire se sei stato davvero tu a sbagliare e quindi devi solo stare ad aspettare, di ritrovarsi a guardare dentro se stessi e rinunciare a capirsi.
E un, due tre, un, due, tre vola la mente mia e un, due, tre, un, due, tre a ritmo di una danza sgangherata, e un, due, tre, un due, tre ricama parole la mente mia, ricama ragnatele di pensieri, rovi di agonie, e un, due, tre, un, due, tre tarsie intarsia nel legno della memoria, scolpisce sul marmo dell’abbandono. Un, due, tre, un, due, tre volteggia la mente mia, scivola vento tra le foglie, le trascina la mente mia e accarezza con loro la terra nuda. Un due, tre, un, due, tre è neve la mente mia, fredda, freddissima gelida e scolorisce ogni certezza certa, imbianca ogni incertezza certa.
Capisci che cominci a invecchiare quando ti rifugi nei ricordi e temi il futuro.
Ho la sindrome di Peter Pan, ma guardandomi allo specchio vedo lì un Bianconeve senza nani. Hahaha… sono proprio una favola!
Chiudi gli occhi. Ogni voce, ogni pensiero prende spazio nella mente. Tutto sembra così vero e così intuile. Le parole pulsano, scalpitano, cercano di uscire dalla bocca. E invece sono le lacrime a scendere sul volto e con il sapore di salato coprono la secchezza delle labbra asciutte. In tutto questo Il cuore tace. Tace perché sa che non verrà ascoltato. Tace perché sa che ogni sua parola potrebbe essere stupida. Tace perché nessuno gli ha insegnato a parlare. E non resta altro che reprimere i pensieri e aprire gli occhi.
In certi giorni, come una foglia scagliata dal vento, mi perdo tra le nebbie del tuo amore distratto.
Può una goccia d’acqua sentirsi marePuò un granello di sabbia credersi montagnaSi perché io mi sento ReSe sono accanto a te.