Stefano Alesi – Frasi Sagge
Se è vero che l’essere umano ha la virtù di amare, non ha ancora imparato a farlo fuori dal letto.
Se è vero che l’essere umano ha la virtù di amare, non ha ancora imparato a farlo fuori dal letto.
La gente dovrebbe viaggiare di più, così se faranno delle scosse sismiche nessuno le avvertirà, sembrerà come essere in treno.
Credo che imparare a vivere sia molto di più del crescere. Credo che maturare dentro sia il vero imparare a vivere. Non si hanno mai certezze su chi si ha di fronte, sul percorso scelto e su chi ci teniamo a fianco. L’unica certezza che abbiamo è un insieme di sensazioni, emozioni e di esperienze accumulate tra sorrisi, lacrime, dolori e delusioni di cui dobbiamo assolutamente far tesoro.
Ma correre avanti, nel cercare l’eterno, ha qualcosa di irrealizzabile, che vale la pena di realizzare.
Anche nelle giornate più tristi dentro di noi possiamo sempre trovare quel raggio di sole e di speranza che non ci fa arrendere mai.
Tra i tanti sentimenti che siamo in grado di provare, ce n’è uno di cui siamo schiavi. È la finzione.
Un gruppo di saggi si riunì in un castello ad Akbar, per discutere dell’opera di Dio. Volevano scoprire perché la creazione dell’uomo era stata lasciata per il sesto giorno.”Egli pensava di organizzare bene l’Universo, in modo che potessimo avere tutte le meraviglie a nostra disposizione,” disse uno.”Egli volle prima fare alcune prove con gli animali, in modo da non commettere gli stessi errori con noi, ” sostenne un altro.Intervenne all’incontro un saggio ebreo. Gli fu comunicato il tema della discussione: “Secondo la sua opinione, perché Dio lasciò la creazione dell’uomo per l’ultimo giorno?””Molto semplice,” commentò il saggio. “Per darci la possibilità, quando fossimo colti dall’orgoglio, di riflettere: perfino una semplice zanzara ebbe la priorità su di noi nel lavoro divino.”
La gente dovrebbe viaggiare di più, così se faranno delle scosse sismiche nessuno le avvertirà, sembrerà come essere in treno.
Credo che imparare a vivere sia molto di più del crescere. Credo che maturare dentro sia il vero imparare a vivere. Non si hanno mai certezze su chi si ha di fronte, sul percorso scelto e su chi ci teniamo a fianco. L’unica certezza che abbiamo è un insieme di sensazioni, emozioni e di esperienze accumulate tra sorrisi, lacrime, dolori e delusioni di cui dobbiamo assolutamente far tesoro.
Ma correre avanti, nel cercare l’eterno, ha qualcosa di irrealizzabile, che vale la pena di realizzare.
Anche nelle giornate più tristi dentro di noi possiamo sempre trovare quel raggio di sole e di speranza che non ci fa arrendere mai.
Tra i tanti sentimenti che siamo in grado di provare, ce n’è uno di cui siamo schiavi. È la finzione.
Un gruppo di saggi si riunì in un castello ad Akbar, per discutere dell’opera di Dio. Volevano scoprire perché la creazione dell’uomo era stata lasciata per il sesto giorno.”Egli pensava di organizzare bene l’Universo, in modo che potessimo avere tutte le meraviglie a nostra disposizione,” disse uno.”Egli volle prima fare alcune prove con gli animali, in modo da non commettere gli stessi errori con noi, ” sostenne un altro.Intervenne all’incontro un saggio ebreo. Gli fu comunicato il tema della discussione: “Secondo la sua opinione, perché Dio lasciò la creazione dell’uomo per l’ultimo giorno?””Molto semplice,” commentò il saggio. “Per darci la possibilità, quando fossimo colti dall’orgoglio, di riflettere: perfino una semplice zanzara ebbe la priorità su di noi nel lavoro divino.”
La gente dovrebbe viaggiare di più, così se faranno delle scosse sismiche nessuno le avvertirà, sembrerà come essere in treno.
Credo che imparare a vivere sia molto di più del crescere. Credo che maturare dentro sia il vero imparare a vivere. Non si hanno mai certezze su chi si ha di fronte, sul percorso scelto e su chi ci teniamo a fianco. L’unica certezza che abbiamo è un insieme di sensazioni, emozioni e di esperienze accumulate tra sorrisi, lacrime, dolori e delusioni di cui dobbiamo assolutamente far tesoro.
Ma correre avanti, nel cercare l’eterno, ha qualcosa di irrealizzabile, che vale la pena di realizzare.
Anche nelle giornate più tristi dentro di noi possiamo sempre trovare quel raggio di sole e di speranza che non ci fa arrendere mai.
Tra i tanti sentimenti che siamo in grado di provare, ce n’è uno di cui siamo schiavi. È la finzione.
Un gruppo di saggi si riunì in un castello ad Akbar, per discutere dell’opera di Dio. Volevano scoprire perché la creazione dell’uomo era stata lasciata per il sesto giorno.”Egli pensava di organizzare bene l’Universo, in modo che potessimo avere tutte le meraviglie a nostra disposizione,” disse uno.”Egli volle prima fare alcune prove con gli animali, in modo da non commettere gli stessi errori con noi, ” sostenne un altro.Intervenne all’incontro un saggio ebreo. Gli fu comunicato il tema della discussione: “Secondo la sua opinione, perché Dio lasciò la creazione dell’uomo per l’ultimo giorno?””Molto semplice,” commentò il saggio. “Per darci la possibilità, quando fossimo colti dall’orgoglio, di riflettere: perfino una semplice zanzara ebbe la priorità su di noi nel lavoro divino.”