Stefano Andreani – Stati d’Animo
A volte non troverei il bandolo della matassa nemmeno se avessi il libretto di istruzioni.
A volte non troverei il bandolo della matassa nemmeno se avessi il libretto di istruzioni.
Che misera cosa una sensazione! L’estasi stessa non è, forse, niente di più.
L’interno delle onde sorvolano incessanti sopra il mar in tempesta, agitando gli schizzi del dolore che invade i nostri sorrisi, facendoci sentire dispersi nell’oltre blu che avanza in cuor perduti, e come per pura magia, tu solo mi prendi la mano e mi porti via…
Credevo di essere forte e invece non lo sono perché ho paura di affrontare il futuro e le sofferenze che ho sopportato non possono essere una giustificazione.
E a volte capita di rimanere immobili, sospesi tra due mondi paralleli: quello ideale, che non si potrà mai realizzare e quello reale che non puoi più idealizzare, e resti così a fissare un vetro appannato sul quale hai respirato per anni, ma sul quale non hai nemmeno la forza di tracciare un segno con le dita.
Il cercare, non so nemmeno io cosa. Ma è questo cercare che non mi fa mai vedere la fine. E questo mi piace da morire.
Mi piacciono le persone folli. Profumano di vita.