Stefano Del Degan – Vita
Nell’infanzia ci hanno insegnato la vita nella paura; oggi raggiunta la maturità, puoi se vuoi, vivere nella “luce” che continua a rafforzarsi durante il tuo cammino.
Nell’infanzia ci hanno insegnato la vita nella paura; oggi raggiunta la maturità, puoi se vuoi, vivere nella “luce” che continua a rafforzarsi durante il tuo cammino.
Ogni volta che sento dire a qualcuno che è troppo tardi per fare qualsiasi cosa, rispondo che, dentro di sé, ha un’anima arrugginita.
Ho imparato che il dolore fa parte della vita… quando ho smesso di pretendere che il mondo girasse come volevo io, ho trovato uno dei doni più preziosi! Me stessa!
Io sono ghiaccio o fuoco. Non potrò mai essere ne acqua tiepida, ne acqua santa.
I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che ci manca. Perché forse ci manca quell’andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare, perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell’orologio. Chi di noi non ha sentito il desiderio di accasciarsi per strada, come marionetta, gambe larghe sull’asfalto, testa reclinata sul guanciale di un muro? E lasciare al fiume il suo grande, impegnativo corso. Venirne fuori, venirne in pace. Tacito brandello di carne umana sul selciato dell’umanità.
Occorre avere il buon senso di non insegnare ad altri ciò che si è solo letto o sentito, ma non imparato.
La libertà è come l’aria, l’apprezziamo quando comincia a mancare. Lo stesso vale per la satire.