Stefano Gentilini – Filosofia
Meglio assaporare il dolore ed essere liberi, piuttosto che perdere il contatto con il dolore stesso, vivendo al di fuori di ciò che ci potrebbe fare sentire ancora vivi.
Meglio assaporare il dolore ed essere liberi, piuttosto che perdere il contatto con il dolore stesso, vivendo al di fuori di ciò che ci potrebbe fare sentire ancora vivi.
La virtù è una buona inclinazione che voi possedete; il vizio è una cattiva inclinazione da cui siete posseduti.
Il cervello umano è lo strumento per classificare e fare inferenze, ma non per fare calcoli.
La vita deve essere un sodalizio di emozioni coniugate con le sensazioni, di amori che si uniscono alle passioni, di attimi spasimanti del tempo, di sogni che precedono la realtà, di strade che pur non esistenti, possano guidarci nella giusta direzione.
L’animale vive in modo non storico, poiché si risolve nel presente, l’uomo invece resiste sotto il grande e sempre più grande carico del passato: questo lo schiaccia a terra e lo piega da parte. Per ogni agire ci vuole oblio: come per la vita di ogni essere organico ci vuole non solo luce, ma anche oscurità. La serenità, la buona coscienza, la lieta azione la fiducia nel futuro dipendono dal fatto che si sappia tanto bene dimenticare al tempo giusto, quanto ricordare al tempo giusto.
Si Dio, lo ammetto, sono io quell’angelo dalle ali nere che ha disertato il paradiso per potersi rifugiare nell’inferno che è la vita.
Il tempo che ti viene concesso è un dono, e quello non concesso, una fregatura.