Stefano Martufi – Musica
Sergej Vasil’evi Rachmaninov? Il più grande pianista russo di sempre. Sì, ma non basta. Il più grande compositore russo di sempre. Sì, ma non basta per raccontarlo. L’ultimo romantico in un mare di guai. Sì, è proprio lui.
Sergej Vasil’evi Rachmaninov? Il più grande pianista russo di sempre. Sì, ma non basta. Il più grande compositore russo di sempre. Sì, ma non basta per raccontarlo. L’ultimo romantico in un mare di guai. Sì, è proprio lui.
Io ascolto sempre la musica in base al mio umore. Quando qualcuno mi chiede come sto, vorrei potermi togliere le cuffie dalle orecchie, passargliele e rispondere: sto così, sto come questa canzone.
È proprio vero non si finisce mai di essere musicisti. Che tu faccia il pane o venda enciclopedie per campare poco importa; una volta avvenuto “l’imprinting” la musica non ti abbandona più. La puoi ignorare, maltrattare, allontanare da te, lei resterà sempre lì, in attesa che tu riprenda in mano il tuo strumento e possiate tornare ad amarvi nuovamente, perché proprio di questo si tratta. Mai parola fu più giusta se non amore.
Io mi nascondo nella musica.
Riuscire a prendere il meglio dalla musica e fonderlo insieme ai pensieri migliori, lasciandosi trasportare dalla fantasia, coinvolgendo mente, corpo e anima in una sensazione indescrivibile. Pazzesco dove possa arrivare la musica.
La musica è la brezza che accompagna lo spirito; il traghetto che trasporta l’anima nei sogni dove isole coralline incantate ballano aspettando che tu ti distenda sulla soffice sabbia per guardare il luccicante velo stellato mentre un delicato e tiepido vento d’oriente ti carezza il viso rendendo il rumore delle onde un dolce sentire, quasi fatato.
Quando le dita di un individuo sfiorano i tasti di un pianoforte le note che esso emana sembrano stelle che brillano nell’aria e che solo tu puoi vedere.