Susan Randall – Anima
Quando è l’anima a parlare, tutto ne diventa poesia!
Quando è l’anima a parlare, tutto ne diventa poesia!
Chi potrebbe credere chenon ci sia un’anima dietro aquegli occhi lucenti!
La fame sono io. Per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l’essere, quel vuoto che attanaglia, quell’aspirazione non tanto all’autopica pienezza quanto alla semplice realtà: là dove non c’è niente, imploro che vi sia qualcosa.
Melodia di un evento, avvolto nel mistero, che la vita porta dentro. Tenera e randagia, futile è l’amarezza, costretta, a volte, a dover fare i conti con la mia dolcezza… Poco importa se ti ostini a venirmi incontro, so già come affrontarti ogni volta che ne vado a fondo. Lascia che sia, il tuo sapore mi lascia impresso, il suo clamore… non usarmi troppo, ti soffoco, con ciò che è di più importante, l essenza di poter esserci… in fondo cos’è.
La sofferenza è insita nella natura umana; ma non soffriamo mai, o almeno molto di…
Ogni anima ha i suoi percorsi, tutti unici e significativi, talvolta un viaggio solitario fa bene altre crea maggiori ansie. Io sono un “lupo solitario” amo stare fra la gente ma non amo essere schiacciata da chi attraversando la mia anima usa scarponi da montagna. Un’anima va rispettata, accarezzata, lasciata libera di volare, è un terreno su cui bisogna camminare scalzi e leggiadri perché è lì che nascono i sogni e i sogni sono fatti di tessuto delicato e sensibile, si strappa facilmente e le suture lasciano sempre una dolenzia che non va mai via.
Le paure affliggono l’anima impedendoci di vedere ciò che è di bello, ma invisibile agli occhi.