Susan Randall – Stati d’Animo
Come posso pensare alle bellezze dell’universo, quando lo stesso piange nella miseria!?
Come posso pensare alle bellezze dell’universo, quando lo stesso piange nella miseria!?
Ho solo bisogno di qualcuno che si occupi di me. Qualcuno che per la prima volta mi permetta di non essere quella persona dura e forte che “devo” essere. Una persona che accolga le mie lacrime in un abbraccio e che per una volta nella vita mi permetta di piangere stretta tra le braccia di qualcuno. Ho bisogno di qualcuno che ogni tanto si occupi di me, che si prenda cura di me. Vorrei ogni tanto sentirmi coccolata e piccola. Sentirmi una bambina e poter essere indifesa e fragile per potermi sentire finalmente protetta. Invece la vita ti impone di essere una persona dura e forte. Ti fa incontrare persone che ti rendono ancora più dura e diffidente. Ecco che un giorno, nel notare quanto difficile ti sia fidarti e aprirti capisci che hai alzato una corazza sul cuore più alta e più spessa di quanto immaginavi.
Ridono di noi quelle cose che ci illudevamo di poter cambiare e invece ci hanno resi irriconoscibili.
Ci sono battaglie che perdi, nonostante le lotte giuste ed energiche. Lo sconforto arriva, ti stringe l’anima e i battiti del cuore rimangono soffocati. Dal dolore e dalla frustrazione. Vivi così per un bel po’, frastornato dagli eventi incapaci di reagire, con quel pugno inferto nello stomaco e lacrime soffocate dentro agli occhi. Eppure l’ingiustizia era palese, chiunque avrebbe potuto vederla, toccarla. Non era astratta, ti guardi intorno e noti solo spalle, non riesci a vedere gli occhi della gente; sono nascosti, dalla paura e dalla mancanza di coraggio di lottare per la giustizia e la democrazia.
I miei pensieri sono rose e sono spine che raccolgo lungo i viali di questa solitudine.
La sensibilità è una condanna, ma ti consente di cogliere milioni di colori in un viaggio in bianco e nero.
La pazienza è la peggior virtù.