Susanna Clarke – Libri
Sono venuto qui per farvi conoscere il vostro destino, per questo sono nato.
Sono venuto qui per farvi conoscere il vostro destino, per questo sono nato.
Quanto, di ciò che avete più caro, siete pronti a far crollare, senza fuggire? Fino a che punto siete disposti a pensare a qualcosa che non vi è familiare? La prima reazione è di paura. Non che temiamo l’ignoto. Non si puà temere qualcosa che non si conosce. Nessuno ha paura dell’ignoto. Quel che si teme davvero è la perdita di ciò che è noto. Ecco di cosa si ha paura.
La sua bellezza esuberante e il suo sentire ingenuo agivano ognuno per conto proprio. Le pareva di essere una bambina inserita in un gioco di adulti, e che non le appartenesse. Ma il fisico prorompente urlava più forte della dolce ingenuità, recitava di una donna spregiudicata, opulenta, scandalosamente esuberante. Quanto forte era il contrasto tra quel corpo e il suo sentire. L’unica emozione fisica che conoscesse era quella strana tensione del ventre, palese denuncia di attrazione erotica, quando le piaceva qualcuno.
I pericoli si affrontano nel momento in cui si presentano.Anticiparli non fa che peggiorare la situazione: la paura aumenta, la minaccia è ingigantita dalla nostra immaginazione.Quando invece ci si trova al’improvviso di fronte al pericolo, la nostra mente mobilita in un attimo tutte le sue risorse, il nostro corpo è invaso da un potente flusso di energia, il battito del cuore aumenta, i muscoli si espandono e si induriscono, il nemico diventa un bersaglio da abbattere, da frantumare, da annientare…Tu non sei solo un soldato, Aurelio. Tu sei anche un guerriero…Succede quando per anni devi vivere in mezzo a minacce continue, a orrori e distruzioni, a massacri e calamità, torture e sevizie.C’è una belva che dorme in ciascuno di noi: la guerra la risveglia.
Stare straordinariamente bene dopo aver letto un libro è fantastico.
Capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico.
[…] Certo mi ricordano molto il Bilbo degli ultimi anni prima della partenza. Diceva spesso che la Via è unica, ed è come un grande fiume: le sue sorgenti si trovano davanti ad ogni soglia, ed ogni sentiero ne è l’afflunte. “È pericoloso e impegnativo uscire di casa, Frodo”, mi ripeteva sempre. “Cammini per la strada e, se non fai attenzione, chissà fin dove sei trascinato. Ti rendi conto che questo è il sentiero che attraversa il Bosco Atro, e che, se non glielo impedisci, ti potrebbe portare fino alla Montagna Solitaria, o ancor più in là, in chissà quali posti terribili?”. Me lo diceva stando in piedi in mezzo al sentiero che parte da Casa Baggins, specialmente al ritorno da qualche passeggiata.