Antonella Coletta – Comportamento
Io? Io voglio solo tempo, adesso. Tempo per me. Che sia tutto mio. Dare tempo al mio tempo. Per recuperare i pezzettini di me sparsi, per ricucirmi “tratti d’anima”, silenziosamente.
Io? Io voglio solo tempo, adesso. Tempo per me. Che sia tutto mio. Dare tempo al mio tempo. Per recuperare i pezzettini di me sparsi, per ricucirmi “tratti d’anima”, silenziosamente.
La voglia di rassicurazioni. La necessità di sentirsi protetti, al sicuro, dentro un abbraccio. Quella, quella non passa mai.
Con certe persone è così. Una partita persa. In te vedono sempre qualcosa di poco pulito, e ti accoltellano per poi tirarsi indietro con un sorriso. Io che non amo il vittimismo a volte taccio ed incasso. Altre mi incazzo e sbotto. Ma spesso, troppo spesso perdono. Quando arrivo a non comprendere più, è perché finalmente ho compreso quelle persone. Quelle che addebbitano sempre le colpe. Quelle che di vero, con me, non ci han messo nemmeno un pensiero. E alla fine non perdono non per rabbia o rancore, ma perché… semplicemente… ho smesso di ascoltarle, di vederle, di “sentirle camminarmi dentro”. Ho smesso di voler loro bene. Punto.
Ogni persona ha una musichetta tutta sua dentro, una sua nota. Bisogna amarne la melodia per accoglierla davvero. Bisogna avvicinarsi alle persone con passi lievi e cuore ed orecchie in ascolto. Io mica le mie più belle canzoni le dedico a tutti.
Dimostra la tua correttezza coi fatti resi presenza non con le belle parole a caso, perché quelle non incantano più nessuno, me compresa. Da tempo.
Chiedo scusa io a chi non mi ha capita, perché non dò più tempo per rimediare all’errore”.
Sono giustamente intrattabile.
Prima di un bacio, un bacio vero, trattieni il respiro. Come in una bolla. E il cuore trema. E tremi, tu, dentro. Prima di nun bacio, il mondo si ferma un secondo. E dopo si scioglie, come me tra le tue braccia. E dopo si innalza, lento, in volo. E quando bacio te, io con te volo, con te respiro, in te rinasco. Un bacio è dolce come fare l’amore.
Non posso scoprirmi con tutti, ho un’anima da difendere, ed il cuore che ha pagato prezzi altissimi.
Io dentro non mi affeziono a tutti, non amo tutti. E se sento la mancanza è per chi ha solleticato il mio cuore, sussurrato qualcosa di buono alla mia anima. Non di certo per chi, spesso, te l’ha riempita di schiaffi. E non mi fido di tutti. Non tutti possono prendere spazio dentro me. Non a tutti concedo di “guardarmi davvero”.
Le carezze insegnano più degli schiaffi. E le parole dolci, e gli abbracci. I ricordi sono silenziosi, bussano all’anima come amici lontani. E più delle lacrime ricordi i sorrisi. Più delle paure ricordi le gioie. Più dei rimproveri ricordi ciò che ti hanno insegnato i gesti. E più di ogni altra cosa, dopo, ti mancheranno alcuni profumi.
Ma se è pur vero che negli occhi delle persone vi trovi riflessa l’anima, ancor di più dai gesti trapelano la vera natura e le intenzioni. Siamo come un libro di mille pagine, milioni di racconti diversi. Servono occhi attenti, mente aperta e anima vera per comprendere il tutto. Per andare al di là di tutto.
La gente ci crede alle parole. Per poi costruire castelli nei cuori, e ghirlande di fiori, e cascate di baci. Poi tutto crolla. Grande bluff. E ti ritrovi come le bamboline di pezza con cui giocavi da piccola. Spezzata. Dentro. Bisogna rincorrere i sogni giusti, “le luci” leali.
Ognuno ha un modo tutto suo di proteggersi. Chi attaccando ed utilizzando brutte parole. Chi sparendo. Chi tacendo. Ognuno attiva un mezzo tutto suo per dire “Ora mi proteggo”. Ognuno di noi in fondo ha paura. Solo che alcuni non lo dimostrano, lo tengono dentro. È tutto qui. Ma “dentro” credo che un po’, a volte, si tremi tutti.
Maledetti quegli occhi che mi son rimasti incastrati dentro.
Ci sono abbracci importanti. Che restano dentro, che mettono ordine, nel cuore. Che profumano di sapone fresco e lavanda, di buono. Abbracci morbidi che avvolgono. Abbracci veri. Sono quegli abbracci che ti seguono come un passo silenzioso da quando sei al mondo. E che non ti mollano, che non mollano la presa nemmeno quando strattoni. E nei quali correresti a rifugiarti anche da grande. Sono gli abbracci che non ti hanno mai negato l’amore, quelli del perdono, che parlano d’amore, che sanno di ricordi.
Gli uomini come te? Li chiamo “impotenti del cuore”. Non mi innamorerei mai di uno come te. Non potrei. Gli uomini come te sono convinti che tutto ruoti intorno a loro, mentre il mondo neppur si accorge che esistono. Si basano sul sesso perché non sanno usare il cuore. Scopano se stessi più che altre donne e in questo si annientano. E fingono valori, se li poggiano sulla punta della lingua, ma mai nell’anima. Quell’anima che puzza di falso. Uomini come te godono a far perdere la testa alle donne. A vederle piangere. E poi, come nulla fosse, uomini come te “cambiano direzione”. Urlano mille ti amo diversi, ma delle donne a cui lo dicono a malapena ricordano il nome. Uomini come te, faccio fatica a definirli uomini.