Antonella Coletta – Frasi d’Amore
Preferisco i miei mille errori alla fantomatica perfezione altrui che poi, a dire il vero, ciò che io vedo in loro tanto “buono non è”.
Preferisco i miei mille errori alla fantomatica perfezione altrui che poi, a dire il vero, ciò che io vedo in loro tanto “buono non è”.
La gelosia allontana. Acceca la gelosia, e divora. Divora le storie belle rendendole tristissime. Divora le anime. Lascia attoniti quando è troppo forte. L’amore va tenuto per mano non soffocato. Va rispettato non preso a puni sul cuore. Chi è troppo geloso non ti ama. Smettiamo di crederci. Smettiamo di credere loro. Chi ti ama cammina al tuo fianco per il cuore non per controllo. Chi ti ama soffoca le tue lacrime non la tua anima. Chi ti ama si nutre di te non della tua aria.
Lascio pure che chi non mi conosce giudichi per sentito dire. Lascio che le parole arrivino e feriscano me, il mio cuore. Lascio che mi attraversino e mi facciano male. Dopo, solo allora potrò dire la mia. Mai con le offese, mai con le brutte parole. Con le azioni. Con i gesti veri che mi ha insegnato mio padre. Ad infamare le persone ci vuole un secondo. A ripulirsi la bocca mezzo. A lavare anima e cuore, lì non passa mai, il tempo.
Oggi sono fiera del mio cuore. Di ciò che prova. Di ciò che riesce a trasmettere, che dà e che il tempo o le persone gli tolgono. I segni sul cuore non passano. Lo rendono speciale però. E ciò che lui semina forse non lo raccoglierai mai tu, non verrà compreso, ma lascerà traccia e qualcuno ci camminerà sopra, ne assorbirà il profumo e sorriderà. Oggi so per certo che la rabbia annienta anime e cuore, il dolore acceca e toglie colore. Il cuore respira da sé, io lo lascio andare.
La gente ha bisogno di sorrisi e cure, e coccole. E baci affettuosi, e belle parole. E amicizia vera condita con gocce di cioccolato. La gente ha bisogno di sentirsi importante per qualcuno, che le si dica “grazie” e “ti voglio bene”. Ha bisogno di rassicurazioni e presenze. Di anime pronta ad accoglierle nell’errore. Ed io sono la gente. Anch’io ho bisogno di tutto questo. Continuamente.
Non smettere mai di chiederti il perché delle cose, il perché la gente cambi, le parole feriscano e i gesti schiaffeggino l’anima. Non chiudere mai la tua curiosità dentro qualche tasca dispersa, i tuoi sogni in un cassetto e il tuo cuore in un forziere di cui perderai le chiavi. Sii te stessa comunque vada. Resta in piedi. Sii coraggiosa quanto il tuo cuore. E se qualcosa si chiude, non forzarla. Si aprirà a te altro di più grande e dentro al cuore.
Dai sempre l’occasione alla gente di farsi conoscere davvero. In ognuno c’è un piccolo tesoro. Basta aspettare. Non chiuderti per eventuali delusioni. Non tutti si somigliano. Alcuni ti regaleranno sorrisi. Altri li troverai pronti ad asciugarti una lacrima. Altri ancora saranno distratti, ma non meno interessati a te. Ognuno è un mondo tutto suo a suo modo, a sua immagine. Che tu abbia la pazienza di aspettare. “Aspettare”: sà di serenità, pazienza, attesa di qualcosa di migliore.
Come dire ad una persona che ti ha deluso? Che ti ha perso. Che i troppi lividi adesso li vedi e li riconosci. Le parole segnano e adesso hai un solco dentro. Come dire mi hai così tanto ferito da annullare me e te? Siamo bravi ad offendere, ad “alzare la cresta”, meno a difenderci davvero nel senso di protezione. Meno a farci rispettare. A parlare, poi, di sentimenti.
Ci sono cose che restano. E restano dentro, conficcate fino in fondo alla pelle. Come le cicatrici, gran parte delle brutte parole. E le persone. Oh, sì, le persone. Alcune, restano.
Io dono tutto in amicizia e amore. Dono affetto, attenzione, rispetto, presenza e azioni. Dono anche le brutte parole, quelle che non solo odorano di sincerità ne sono il pane. Ma ciò che dono, se ferita, lo riprendo senza sconti. Lo rivoglio indietro tutto.
Quando imparerai a dar un valore diverso alle cose, quando comprenderai come son fatte le persone. Nel momento in cui non interpreterai a modo “tuo” gli altrui gesti e le altrui parole. Nel momento stesso in cui imparerai a dire di no, a dirle davvero le tue di parole. E quando oltre la paura, correrai ancora incontro alle persone, lì avrai le ali dell’anima, lì potrai dire davvero, con leggerezza, io con “l’anima” posso volare.
È vero io sono impulsiva, di cuore totalmente. Io mi ci immergo tutta nelle storie. Ci affondo. Che male c’è? L’amore non è una forza che tutto avvolge? Non è un oceano? E allora? Allora anch’io troverò isole di cuori da qualche parte.
Ricordati che puoi benissimo perdere tutto. Vivrai meglio senza a volte. Vivrai sospesa altre. Potrai perdere occasioni, inviti, baci di notte, amicizie, libri su treni lontani. Potrai perdere sorrisi, mille ne smarrirai per strada. Tieni stretta la tua dignità. Quella non fartela strappare di mano da nessuno.
L’amore che hai dentro ti mette le ali. L’altrui cattiveria, te le spezza.
Maledetto cuore che non ha freni. Che si inganna. Che si nutre di parole e sogni. Maledetto cuore che ama troppo, che soffre troppo. E che muore ogni volta. Maledetto cuore. Che non cambia.
A chi mi dice che ho sbagliato, rispondo che “sulla mia pelle” ho imparato qualcosa. A chi sussurra parole alle spalle, volto il cuore, non solo le gambe. A chi reputo finto, non degno neppure un pensiero. A chi mi ha offeso, lascio in memoria il mio silenzio. Detta legge più lui di mille altre parole. A chi mi ha capita, perdonata spesso, compresa, a chi non ha mai mollato la mia mano regalo i miei più veri e sentiti sorrisi miste a taciti “Grazie”, i miei pochi “ci sono”, i miei passi domani.
Non si può amare tutti. Ci si perde amando tutti. Si devono amare pochissime persone, incondizionatamente.