Claudia Marangoni – Frasi d’Amore
Ho capito che serve molto di più l’istinto che la ragione. Soprattutto in amore.
Ho capito che serve molto di più l’istinto che la ragione. Soprattutto in amore.
È difficile camminare sul filo dei sentimenti. È un filo così sottile e fragile che a volte può spezzarsi.
E magari scapperai, te ne andrai silenziosamente, volgendo la schiena al nostro amore. Ma ti prego, tienimi dentro te ancora un po’. Sarò un fardello che non farà male. Te lo prometto.
Vorrei rimanere incastrata nel tuo mondo parallelo.Sì. Adotto il tuo mondo, la tua galassia ogni volta che i miei occhi incrociano i tuoi, ogni volta che riempi i miei spazi tra le dita con le tue mani, ogni volta che le tue labbra danzano con le mie. Vorrei non trovare mai la via d’uscita. Vorrei rimanerci incastrata. Devo scollarmi così tanto da farmi male per allontanarmi da te. Ma non vorrei mai. Mai vorrei ritornare alla realtà. Vorrei abitare in te.
È bellissimo come dietro ogni mio sorriso ci sia tu.
Sei l’unica stella accesa in questo cielo spento.
Abiti in quelle cellule della pelle che ricoprono il cuore. Non sono cellule qualunque quelle in cui vivi, sai? Sono quelle che te lo scaldano quando dentro senti freddo, solo tanto freddo e le stesse che ti fanno da corazza quando tutto va storto. Sono quelle che battono all’unisono con il cuore. Quelle che sfioro con la mano ogni volta che ti sento lontano e quelle che soffoco per averti più vicino.
Vado alla ricerca di un “noi”. Di un misero ed effimero “noi”. Di questa parola che ti riempie di gioia, di un insieme di lettere che garantiscono un amore. Vado alla ricerca di una molecola del nostro amore. Me ne basterebbe solo una per ricordarmi quello che eravamo, per ricordarti quello che è stato. Ma poi, in fondo, trovo solo me.
Esplodo. Ho una bomba dentro. Posso esplodere da un momento all’altro. Tra un po’ sentirò “bum”. Una scossa forte. Una sorgente d’acqua dai miei occhi. Una goccia di sangue che cola dal cuore. Un pezzo di pelle che mi lascia. Un urlo afono. Esplodo. E sarà un botto di vita.
Hai sporcato il mio cielo blu con mille nuvole nere. Ma amare ed amarti significa anche accogliere a braccia aperte quest’ammasso cupo di cotone, accettando talvolta la pioggia.
A volte vorrei che il mio cuore fosse in garanzia. Vorrei riceverne uno bello lucido, integro, perfetto, disinfettato a pieno. Senza cerotti. Senza schegge, senza toppe. Ma poi mi fermo un attimo e penso di dover solo ringraziare per averne ancora uno di cuore. Per non averlo perso lasciandolo in qualche angolo sperduto di una anonima strada, per non averlo buttato in un amore non corrisposto. Per non averlo abbandonato sul ciglio di una sofferenza. Per aver trovato una coperta che lo riscaldasse mentre dentro era solo inverno.
Lo vuoi capire che il mio cuore non è un giocattolo? Non puoi buttarlo a terra quando ti arrabbi o lasciarlo scivolare dalle mani, romperlo e farlo a mille pezzi. Vive. E dentro ci sei anche tu, sai?
Mi dici “passerà”. Oh sì, ne sono certa ma scusa se ancora fai male.
Eravamo così bravi a camminare insieme.Abbiamo dipinto i piedi di colori diversi ma la tonalità tra noi due era la loro perfetta fusione. Eravamo due cuori che si confondevano, due cuori che gridavano insieme più forte di ogni voce. Ora siamo due anime perse nel mare alla ricerca di un granello di sabbia a cui aggrapparsi per rinascere.
– Piangi?- No, non piango.- Non scherzare. Ci sono lacrime sul tuo volto.- è solo un po’ di me e d’amore, il mio, che se ne va. Tutto qui.
Le stazioni sono un posto magico, penso. Abbracci spezzati, baci dati al vento, treni che partono e arrivano come le persone nella nostra vita. Valigie. Grandi, piccole o di mille colori. Non ha importanza, questo, sai? Non credo che la domanda migliore sia “Cosa si portano dietro queste persone” ma “Chi.” In ogni valigia c’è una persona importante, un segreto che non respira più, un pezzo di cuore. Un pezzo di vita, uno straccio d’amore.
Mi chiedo sempre dove sia geograficamente il mio cuore. Sarà abbandonato all’angolo di qualche strada, disperso in un oceano d’acqua sporca. C’è, ne sono certa. Ma per trovarlo aspetto solo qualcuno che mi accompagni a cercarlo. Per mano.