Claudia Marangoni – Frasi d’Amore
Mi è bastato un abbraccio. Uno solo. Una singola ma forte stretta attorno al corpo per capire che il mio mondo sarebbe stato lì, nelle tue braccia.
Mi è bastato un abbraccio. Uno solo. Una singola ma forte stretta attorno al corpo per capire che il mio mondo sarebbe stato lì, nelle tue braccia.
Eravamo un oceano di emozioni. Di battiti di cuori, di strette forti da toglier fiato, di occhi sognanti e di giornate spese insieme che duravano il tempo d’un attimo. Eravamo un terremoto di stelle che avrebbero illuminato anche il cielo più nero. Mentre ora siamo noi il cielo nero. Siamo io e te.
Ho paura di perderti. E per questo mi farò piccola piccola, quanto basta per entrare nelle tue tasche, per occupare il posto delle tue sigarette.
“Massì, è un gioco. Solo un maledetto gioco, l’amore.” Le sue parole rimbombano in testa come un antifurto che suona senza sosta nel più intimo del silenzio notturno. Sono pezzi di vetro che bombardano il cuore. Sono lacrime di limone che bruciano gli occhi, un sapore amaro in bocca da ingoiare. E se io c’avessi lasciato il cuore, in questo gioco?
Sogno te nel mio cuscino. Ho paura di perderti persino nei sogni, dannazione.
Abbiamo deciso di condividerci. Di lasciarci andare. Di respirarci senza sosta. Ed è come se volassimo stando fermi. È come se ballassimo senza accennare un minimo passo. È come se parlassimo in silenzio, se possedessimo il mondo in ogni nostro centimetro di pelle. Come se lo tenessimo stretto stretto nel momento stesso in cui i miei spazi tra le dita si riempiono dei tuoi.
Ed è assurdo come ancora in ogni mio gesto, in ogni mia parola ci sia un po’ di te. È un po’ quello che capita ad un’onda qualunque di un qualsiasi mare. Ognuna porta con sé un sapore di sale che brucia sulla pelle. Ecco, tu sei il mio sale. Mi bruci e mi penetri dentro.
Mi porto dietro la tua ombra. C’è sull’asfalto anche in un giorno tetro di pioggia incessante. C’è in una notte senza luci. C’è nelle lenzuola. C’è in me. È quel singolo posto caldo nel bel mezzo dell’inverno che mi scalda quando arriva quel momento in cui mi sento morire. Mi scalda come un tazza di cioccolata quando nevica. Mi scalda come sole in un giorno in cui grandinano pezzi di cuore freddi dal cielo.
Ti sento addosso adesso. Sei una pugnalata morbida su questo cuore.
Ti sei appiccicato al cuore, come sabbia alle mani bagnate.
Tocco le coperte dove ancora sento disegnata la sagoma del tuo corpo. Allungo le mani nel buio della notte. Dannazione. Non ci sei. Ancora. Ma dove ti sei nascosto? Sarai forse sotto il cuscino, impegnato ad incastrare il mio pensiero con il tuo?
Ho perso il cuore e non mi ricordo neppure dove l’ho messo.
Voglio solo arrendermi in quelle tue braccia. Voglio che esse diventino ombrello per ripararmi dalla tempesta e coperta nel caso sentissi troppa neve addosso.
Siamo solo due progetti maledettamente falliti. Andati storti, finiti male. Accantonati e lasciati come scatoloni vecchi in una soffitta, abbandonati e coperti di polvere, che magari si riscopriranno a distanza d’anni con qualche stupore dentro il cuore. Forse siamo solo questo. Due scatoloni al buio.
È difficile rinunciare alle cose che ti fanno star bene, che ti piacciono, che ti procurano piacere.Che ti fanno ridere forte, che ti fanno piangere di gioia, che ti fanno tremare d’emozioni. E tu sei maledettamente una di quelle.
Un bacio. E fu come se il mio cuore avesse sparato un oceano di stelle, quell’attimo.
A volte mi chiedo dove la trovo io, quella voglia di sperarci ancora.