Cleonice Parisi – Comportamento
Creda l’uomo in se stesso e con occhi nuovi creda poi nel prossimo, solo nella visione del molteplice l’uomo riconoscerà Dio.
Creda l’uomo in se stesso e con occhi nuovi creda poi nel prossimo, solo nella visione del molteplice l’uomo riconoscerà Dio.
Nessuno è chi crede di esserlo, e tu sarai ciò in cui credi.
Meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma a questo nobile e basilare concetto può giunger solo chi ha colto il vacuo albeggiar del domani nel sentir l’oggi scivolargli dalle mani.
Inconsapevole e chi non concepisce il domani del mondo, non sa d’appartenere egli stesso a quel domani che nega, ma come l’onda del mare non potrà infine negare di appartenere allo stesso, così l’uomo che ancor non vede riconoscerà d’esser parte di un grande disegno.
La comprensione è un frutto della vita, ma se l’uomo non riconosce la propria strada mai ne maturerà il frutto.
Il leone divorò l’uomo, l’incomprensione prese il sopravvento.Il leone si nutrì dell’umana comprensione divenendo esso stesso uomo.
Quando la comprensione diviene il tuo occhio, riconoscerai i semi che tieni stretti tra le mani. La tua mente è un terreno fertile, che da ricovero e nutrimento a qualsiasi cosa tu le abbia offerto. Il buon contadino sa che se pianta ortica, raccoglierà ortica, ma se pianta grano raccoglierà grano. Non offrire alla tua mente, semi di cui non vorresti poi saggiarne gli amari bocconi. La nostra mente è un cuoco cieco, offrigli della farina, chiedendogli una pizza e lui impasterà con devozione il composto mettendoci lievito sale e olio per rendere il tutto morbido e lievitato, ma il povero cuoco cieco non sa che quella che tu gli hai spacciato per farina altro non era che polvere di sterco. Mangeresti tu una pizza fatta con polvere di sterco? Chi è colpevole in questo inganno il cuoco cieco o tu stesso? I pensieri sono il frutto complesso della nostra mente, che partorisce solo i figli della nostra semina. Non piangere oltre quando mostri famelici soffocheranno la tua mente, ricorda la mano che ha messo a dimora quei semi è la tua, cambia e vivrai.
Conosci te stesso prima di giudicare gli altri, perché chi ha conosciuto i propri limiti non ostenta parola verso il prossimo. Comprenderà allo stesso modo di come si è compreso.
La disperazione speranzosa e quella che muove i suoi passi nella fede ceca profondamente radicata nel cuore. Di quella disperazione l’uomo muore solo e cieco. La disperazione assoluta e quella che conduce i passi al vero, essa spinge l’incauto uomo a sprofondare negli abissi di un ancor più buio momento. Si attacchi l’uomo finché può ai suoi vizi, essi sono una lunga fune che lo solleva dal baratro della morte, ma il loro effimero aiuto svanisce rapido così com’è apparso. Segua la traccia del loro falso dire, e quando ogni porta avrà chiuso allo stesso il passo, colui che ne ha seguito le tracce della vita si troverà nel più profondo buio, dove la disperazione lo coglierà nudo, e senza funi tra le mani. L’istante del Grande Dolore consacra l’essere che ha seguito il giusto cammino in uomo vero, ed in quel momento i suoi occhi forgiati dal fuoco della vita avranno accesso al vero. Vivi in te, per te e la vita prenderà dimora nel tuo vivere.
Ogni uomo dovrà trovare la propria dignità. L’uomo che ha dignità nel proprio cuore, camminerà guidato dalla sua voce, nessun uomo degno potrà mai far del male al suo prossimo. Il cuore dell’uomo degno ha solcato i mari del dolore e dalle sue profondità ha pescato la stella del vero amore per il vivere.
La dignità, corona invisibile adagiata sul capo di ogni uomo. Tocca la tua corona e la sua luce ti indicherà la strada. Non è necessario che tu la veda, credi. Ogni uomo ha la sua stella.
Non allungare la mano con pochi spiccioli, la vile moneta non potrà mai innalzare un uomo alla vita. Sostegno, amore, cura, comprensione allunga piuttosto la tua mano con questi doni e vedrai una carezza produrre il più grande dei tesori, il sorriso.
Quando comprenderai che fusto, radice e foglie, appartengono tutte al tuo albero, vedrai con gli occhi del cuore il tuo giardino.
Nel dire e nel fare il seme del tuo cuore chiede voce, chi imboccato avrà la via sbagliata metterà a dimora semi diversi, ma da nessuno di essi nascerà fiore.
Mentre occhio semplice nutrirà la bocca dell’uomo, il suo occhio profondo nutrirà il cuore. Non creda l’uomo d’aver un solo impegno, sbarcare alla vita umana vuol dire nascere anche in spirito.
Eleviamo la vita dal dolore, l’ignoranza la cecità e i morsi della fame rendono ciechi.
Percorrerai infiniti sentieri solo per poterti davvero vedere.