Francesco Avella

Francesco Avella – Ateismo

Così come un cristiano ha diritto di vivere da cristiano, un ateo ha diritto di vivere da ateo e, di conseguenza, non deve essere costretto a sottomettersi ai valori cristiani. Quando i religiosi la smetteranno di imporre i loro valori medioevali basati sul personaggio immaginario chiamato “Dio”, gran parte degli atei infervorati si daranno una calmata.

Francesco Avella – Ateismo

Presto ci sarà l’ondata di auguri per Pasqua, l’ennesima festa pagana (in lode a Eostre, dea della primavera) di cui i cristiani si sono appropriati per motivi politici e opportunistici, grazie a Costantino e al concilio di Nicea. Altro che “radici cristiane”, le uniche radici che i cristiani hanno tra le mani, sono quelle che hanno strappato dai culti pagani.

Francesco Avella – Ateismo

Nemmeno uno di noi ha deciso di nascere, né tantomeno ha potuto scegliere in quale parte del mondo venire al mondo; di conseguenza, nessuno sceglie quale lingua madre avere, nessun italiano ha scelto di imparare a parlare prima la lingua italiana. E ora veniamo alla religione: quanti cristiani, musulmani o induisti hanno scelto di nascere in una famiglia cristiana, musulmana o induista? Ovviamente nessuno, per lo stesso motivo spiegato prima. Quindi, siccome quasi tutti i credenti si limitano a continuare a seguire la religione tramandata dalla famiglia di nascita, ne consegue che, quasi tutti, sono diventati cristiani, musulmani o induisti per lo stesso adattamento dovuto al caso che si verifica per la lingua madre.

Francesco Avella – Abuso

I pedofili ci sono ovunque, ma se in una classica azienda verrebbero presi a calci in bocca sia dai colleghi che dai superiori, nella Chiesa vengono “puniti” in un modo a dir poco assurdo, spesso venendo semplicemente trasferiti in altre parrocchie.Se in una scuola elementare i maestri pedofili venissero semplicemente trasferiti in altre scuole, probabilmente il cittadino medio vorrebbe linciare in strada sia i maestri che il preside, ma quando sono i preti ad essere trasferiti, il cittadino medio tace, oppure critica a bassa voce, da brava pecora ubbidiente abituata a rispettare il pastore.