Gianluca Cristadoro – Vita
Un terzo del mondo sta là fuori. Un terzo è dentro di me. L’ultimo terzo lo sto ancora cercando.
Un terzo del mondo sta là fuori. Un terzo è dentro di me. L’ultimo terzo lo sto ancora cercando.
Dici sempre che il cane è il miglior amico dell’uomo. Poi mi apostrofi dandomi del “cane!”. Ti ricordo che io sono il tuo miglior amico e che tu sei una donna. Ergo, delle due l’una: o mi hai sempre mentito a proposito della tua identità sessuale, oppure la tua logica verbale non è così stringente come vorresti farmi credere!
Molta gente è infelice perché indifferente a tutto, altri lo sono perché non riescono ad essere indifferenti a nulla!
Si è spesso soli su una zattera, circondati da un mare in tempesta, soggetti a flutti e venti minacciosi, irriverenti, irriguardosi dei tuoi affanni. Ma ecco che di lontano una luce fioca, poi brillante, sottrae lo sguardo e la mente da pensieri funesti. La mano tesa di un bimbo che ti giura amore eterno e che, ancora una volta, ti fa sentire più grande, più saggio e più coraggioso. Un padre.
Lasso, le membra adagio sul soave giaciglio. Prossima è la notte, m’accompagna a vegliar l’aurora…
Non è il tempo che asciugherà le tue lacrime, ma il sorriso con cui saprai guardare alla tua vita.
Per fare cose grandi servono tanti piccoli gesti. Per fare grandi cose ci vogliono poche idee grandiose e… tanti piccoli gesti.
Le tre cose che più spingono gli esseri umani ad agire sono passione, vanità e paura.
È meglio innamorarsi delle persone che delle proprie idee. Potrebbero essere entrambi sbagliate ma nel primo caso ci si accorge prima dell’errore.
Tutta la conoscenza del mondo priva di buon senso è un po’ come la pasta asciutta senza sale, le penne all’arrabbiata senza peperoncino, Maradona senza dribbling, il cappuccino senza caffè, la pizza senza lievito. Provare per credere!
Se hai la fortuna di saper usare la penna, scrivi. Se la natura ti ha dotato di un cervello, pensa. Se poi possiedi entrambe le virtù, allora puoi creare. Se non hai niente di tutto ciò, puoi sempre criticare gli altri.
Un pazzo credeva di guidare con la marcia in folle. Un altro guidava le folle con la marcia.
Solo i grandi poeti riescono a donare messaggi universali e durevoli. I loro versi sembrano parlare di noi e talvolta mettono in discussione le nostre certezze, ci migliorano e ci fanno crescere.
Anche l’occhio vuole la sua parte. L’anima è più esigente.
Per avere una ragionevole certezza di fare carriera all’interno delle aziende italiane (con le dovute eccezioni) portate all’attenzione dei vostri superiori problemi inesistenti o che potreste tranquillamente risolvere da soli. Una volta catturato il loro interesse (non dovrebbe essere difficile perché un problema inesistente sorprende chiunque) mostrate, non subito, ma con la giusta dose di assertività, di aver escogitato una brillante soluzione. I problemi seri, invece, schivateli. Ci sarà sempre qualcuno di buona volontà disposto a farsene carico e a risolverli senza troppi clamori e senza aspettarsi riconoscenza.
Si è spesso soli su una zattera, circondati da un mare in tempesta, soggetti a flutti e venti minacciosi, irriverenti, irriguardosi dei tuoi affanni. Ma ecco che di lontano una luce fioca, poi brillante, sottrae lo sguardo e la mente da pensieri funesti. La mano tesa di un bimbo che ti giura amore eterno e che, ancora una volta, ti fa sentire più grande, più saggio e più coraggioso. Un padre.
I bambini, come le stelle, ci stanno a guardare. Poi, all’improvviso, ci dicono qualcosa alla quale non avremmo mai pensato. Ci spiazzano, ci costringono a riflettere e ad ammettere di non sapere. Così, soddisfatti, ci sorridono ammiccando come per dire: “Papà, te l’ho fatta!”.