Giuseppe Speranza – Vita
Lascia che quella valigia calda accolga la lacrima del mio strumento. Insieme suoneremo un’orchestra sensazionale, affinché questa nuova melodia che ora germoglia ti straripi dall’utero al grembo in tutto il suo strillo.
Lascia che quella valigia calda accolga la lacrima del mio strumento. Insieme suoneremo un’orchestra sensazionale, affinché questa nuova melodia che ora germoglia ti straripi dall’utero al grembo in tutto il suo strillo.
Dalle viscere della terra sino al firmamento va esalando un canto muto; ozia tra le valli, ondeggia tra i mari, sonnecchia nelle tenebre. Sembra che una mano tenga tutto assieme, facendo danzare questo regno come una benedizione.
Quando osservo l’amore, quando lo sfioro soltanto, mi pare che gli angeli arpeggino il suono del mio giubilo. È meraviglioso! Risorgo esultante dalle mie prigionie. Divengo agata in un baratro di cristallo.
Il battito del tuo cuore è il rullo di tamburo che mi desta dall’incubo.
In quella selva buia, la fioca luce di una luna morta coglieva le nostre seduzioni. Metà del rito amoroso lo raccontavano i rantoli delle nostre voluttà; all’altra metà ci pensò il leggiadro spiro dei venti.
Il battito del tuo cuore è il rullo di tamburo che mi desta dall’incubo.
In quella selva buia, la fioca luce di una luna morta coglieva le nostre seduzioni….
Quando osservo l’amore, quando lo sfioro soltanto, mi pare che gli angeli arpeggino il suono…