Jane Austen – Felicità
Io fui felicissima di essere stata risparmiata dall’affanno di vestirmi e andare ed essere stanca prima di essere a metà, così il mio vestito e il mio cappello sono ancora da indossare.
Io fui felicissima di essere stata risparmiata dall’affanno di vestirmi e andare ed essere stanca prima di essere a metà, così il mio vestito e il mio cappello sono ancora da indossare.
Nessuno è irrimediabilmente sciocco se cerca di non esserlo.
Il difetto peggiore di un carattere troppo indeciso e troppo disposto a cedere è che rifiuta qualsiasi influenza costante, nessuna impressione è mai duratura e chiunque può fargli mutar parere. Chi vuole la felicità impari ad avere opinioni salde.
Mai un prorompere di sentimenti, mai un’accorata indignazione o una gioia sincera, per il male ed il bene degli altri. Questo, per Anne, era decisamente un difetto. Non avrebbe mai superato le sue prime impressioni. Ella stimava più di ogni altro un carattere franco, generoso e vivace. L’entusiasmo e la generosità l’affascinavano sempre. Ella sentiva di potersi fidare di coloro che, a volte, assumono atteggiamenti o dicono cose incaute o precipitose, a maggior ragione e molto di più che non di coloro che sono sempre padroni di sé e che non si lasciano mai sfuggire una parola di troppo.
Un carattere pronto ad accettare le opinioni altrui possa a volte favorire la felicità quanto un temperamento risoluto.
Non vi è quasi alcun difetto fisico che un modo di fare simpatico non faccia a poco a poco perdonare.
Le donne credono sempre che l’ammirazione significhi qualcosa di più di quello che è in realtà.
Sono troppo ignare del mondo, e non possono ancora accettare l’umiliante verità che i bei giovani devono avere qualche cosa di cui vivere, come i brutti.
La natura umana è così incline a trovarsi delle scuse!
L’orgoglio è un difetto assai comune. Da tutto quello che ho letto, sono convinta che è assai frequente; che la natura umana vi è facilmente incline e che sono pochi quelli che tra noi non provano un certo compiacimento a proposito di qualche qualità – reale o immaginaria – che suppongono di possedere. Vanità e orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vana. L’orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi.
Non perdonerei a un uomo di avere più musica che amore, più orecchio che occhio, una sensibilità più acuta per i bei suoni che per i bei sentimenti.
È molto meglio scegliere che essere scelti, ispirare riconoscenza che sentirla.
Io vi credo capaci di grande nobiltà e bontà d’animo nei confronti di una moglie, vi ritengo capaci di ogni sacrificio e di grande tolleranza nella vita coniugale, finché, mi sia concessa l’espressione, avete un fine, intendo dire finché la donna che amate vive e vive per voi. Rivendico un solo privilegio al mio sesso (e non è un privilegio invidiabile, non è il caso di volerlo per voi) ed è quello di amare più a lungo quando la vita o la speranza siano andate.
Certamente non vi dimentichiamo così in fretta come voi dimenticate noi. Forse è il nostro destino più che un nostro merito. Non abbiamo altra scelta. Trascorriamo il tempo relegate in casa, quietamente, a tormentarci per i nostri sentimenti.
Vi offro di nuovo il mio cuore che è ancor più vostro di quando lo spezzaste quasi otto anni e mezzo or sono. Non abbiate l’ardire di affermare che l’uomo dimentica più in fretta della donna, che il suo amore finisce prima. Non ho amato che voi. Ingiusto posso essere stato, debole e risentito lo sono certamente stato, ma incostante mai. Per voi soltanto sono tornato a Bath e senza di voi non posso immaginare il mio futuro.
Ho lottato invano. Non c’è rimedio.Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti.Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami.
Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura. I miei affetti sono sempre eccessivi.