Jean-Paul Malfatti – Scienza e tecnologia
Ho appena fatto un tuffo nel baratro dell’impossibile e mi sono subito trovato immerso nella realtà della fantascienza.
Ho appena fatto un tuffo nel baratro dell’impossibile e mi sono subito trovato immerso nella realtà della fantascienza.
Il karate mi ha insegnato che noi esseri umani abbiamo tutti il diritto ad una dignità e ad una difesa disciplinata guidata dal buon senso, dalla ragione e dalle virtù naturali della prudenza e della temperanza.
Non sono le grandi parole o le grandi cose a far grande i sentimenti… ma sono invece i sentimenti veri e sinceri a dar un valore enorme alle piccole parole o alle piccole cose.
Ho appena scoperto che oltre a quelli che non sanno niente di niente, ci sono anche quelli che non sanno che non sanno nulla di nulla. Inizio a pensare che sono un “saggio”.
Abbiate sempre una mente aperta. Non cercate di convertire gli altri al vostro modo di pensare o di agire, perché significherebbe avere una mente chiusa a tutte le altre.
Nemmeno Dio è perfetto. Se lo fosse, non avrebbe mai creato l’uomo!
La gentilezza e l’amabilità sono due sorelle gemelle educatissime e sempre ben disposte ad aprire la porta del dialogo rispettoso e costruttivo.
La saggezza non è genetica né ereditaria, né tantomeno può essere trasferita da una mente all’altra, come la cultura e il sapere.
Il non giudicare è sempre la migliore precauzione, ma se hai bisogno di farlo, prova a giudicare gli errori degli altri con la stessa indulgenza con cui giudichi i tuoi.
Non saprei dire se è una cosa buona o meno, ma siamo esseri pensanti e consapevoli delle nostre scelte. E come tali siamo responsabili delle nostre azioni e degli effetti che esse fanno provare al proprio cervello o a quello degli altri, quindi è sempre buon uso riflettere attentamente su ciò che si sta per dire o fare a qualcuno o a se stesso.
Soffrire per autopunirsi o procurarsi dolore o quando se ne può fare a meno, è un masochismo inutile e senza senso che senz’altro non serve a niente ed a nessuno.
Molti dei saggi e salomonici di oggi sono degli insicuri e irragionevoli di ieri. Hanno raggiunto la loro saggezza e lungimiranza attraverso esperienze vissute in prima persona piuttosto che attraverso quelle raccontate da altri, quindi dovrebbero comprendere meglio i cosiddetti “strani” comportamenti dei più giovani, concedendogli così l’opportunità di vivere il loro oggi e progettare il loro domani in base alle proprie aspirazioni e passioni.
Non sono né un saggio nepperò uno scemo. Sono solo e nient’altro che un Siddhartino ancora semi-vuoto, posseduto dallo spirito di Peter Pan.
Saggio, io? No, per niente! Non lo sono e non ho mai avuto la pretesa di esserlo. Cosa sono, allora? Sono solo uno di quelli che amano leggere, scrivere e sognare.
Non dobbiamo e non possiamo avere paura di cercare la luce della fine del tunnel tra l’aldiqua e l’aldilà anche al di fuori della Bibbia o di altri libri “cosiddetti” sacri o alle “verità rivelate”, per soddisfare l’innata e irrefrenabile curiosità del Siddharta che abita in noi. Dunque conoscere è anche avere esperienza di altri mondi diversi da quello in cui viviamo le nostre giornate, serate e nottate.
Quando ero piccolo pensavo che ero grande e che sapevo tutto quello che c’è da sapere. Poi sono cresciuto e mi è cresciuto anche il cervello, e con sorpresa mi sono reso conto che di quel “tutto” ne sapevo ben poco, quasi nulla.
Certi consigli sono come le trasfusioni di sangue tra persone di gruppi diversi. Anche se sani e puri, non tutti sono adatti a tutti.