Mariella Buscemi – Frasi d’Amore
Tutto ciò che facciamo, nella vita, è una missione… sta a noi connotarla come una “missione d’aiuto”… abbiamo a che fare con “Persone”, non con cose… la “terapia del sorriso” è il farmaco più efficace.
Tutto ciò che facciamo, nella vita, è una missione… sta a noi connotarla come una “missione d’aiuto”… abbiamo a che fare con “Persone”, non con cose… la “terapia del sorriso” è il farmaco più efficace.
Ricerchiamo negli altri ciò di cui noi siamo privi, evidentemente perché, in quel momento, loro potrebbero essere il nostro “pieno”, il nostro “tutto”… poiché rappresenta il nostro tutto ciò di cui manchiamo, desiderandolo di conseguenza… la legge dello scambio di “ricchezze e doni” è questo!
Non è che l’amore è una fortuna; l’amore è a fortuna!
Meglio un’arroganza genuina che non una finta umiltà!
Il mare, tuttavia, devi contemplarlo estasiata sul bagnasciuga: ricorda che è uomo ed il suo abbraccio potrebbe, perciò stesso, essere ingannevole!
Un viso magari non bello, portatore di un cuore dolce e buono, ad un certo punto riesce a diventare specchio di questa bellezza interiore, come se ci fosse un “travaso” dall’interno all’esterno; un viso bellissimo portatore un cuore cattivo subisce lo stesso travaso di bruttezza!
Far del male a qualcuno non significa sempre cattiveria… forse, talmente tanto se ne riceve di male che farne a propria volta diventa un condividerlo per sgravarsene un po’ di dosso…
Alcune persone rigetterebbero una soluzione anche se evidente e pronta… sono talmente prese dal “finto benessere” che gli dona la condizione di crogiolarsi in uno stato di malessere, così che possano affrancarsi dall’urgenza del fare qualcosa, che lo reputano addirittura preferibile… vogliono star male, denigrano ed allontanano ciò che possa mutare la loro condizione!
Parliamo tanto e tanto siamo alla ricerca della “persona che possa fare per noi”, immaginandoci chissà chi, perdendoci tra ideali vari ed elenchi di aggettivi… la persona che fa per noi è semplicemente una persona che ci piace tanto e che, in quel preciso istante, ci ricambia!
Molti uomini amano dare di sé un’immagine splendida; più pare che brillino e più buio c’è nelle loro anime: funziona così! Se invece la luce è fioca, ma costante e ti permette di non inciampare ci si può fidare, non sarà uno spettacolo psichedelico, ma almeno non rovini a terra!
Per tetto il cielo, per cibo l’amore, per vestiti occhi ed orecchi attenti. Questo può bastare.
È che quando ci si incrocia per le fortuite e fortunate strade della vita, brillano gli occhi a riconoscere le persone a noi simili che accogliamo dentro silenziosamente come per un tacito accordo dato in altro tempo ed in altro luogo e la “scorza” cade perché brillano gli occhi colpiti dal bagliore altrui. Ci si espone così al rischio che vale sempre la pena di correrlo perché se il rischio c’è e la paura anche ci siamo anche noi.
Se ci facessimo ispirare dall’innamoramento prima che dalla passione e, ancor prima che dall’innamoramento, dall’amore vero e proprio, probabilmente non ci sarebbero cadute e, di conseguenza, sforzi immani per rialzarsi.
Cercasi cuore buono con il coraggio di amare ciò che vuole e non ciò che vogliono gli altri o ciò che sarebbe più giusto amare; vendesi voglia di stare bene insieme, condividere, rispettarsi, aver fiducia l’uno nell’altro, non tradirsi; cedesi ogni cosa bella della vita perché gustata in due è ancora più bella; affittasi tutte le stelle del cielo.
Sono le brutte esperienze che ti insegnano a vivere la vita e a spartire nel modo giusto quello che c’è da spartire tra i commensali che si siedono alla tua tavola, sono le persone cattive che ti danno il giusto esempio di ciò che non vorrai mai essere, ma che ti danno la giusta misura delle cose del mondo e dei comportamenti, ti lasciano amarezza ed umiliazione dentro, ma molta sagacia!
Apprezzo coloro i quali fanno di vizio virtù; amo coloro i quali fanno di ogni virtù vizio, manifestando tutta la loro stramaledetta fragilità umana.
Ci sarebbe tanto da difendersi, da spiegare, da far capire, da urlare, da piangere che, in questo tanto, il poco non può esserci ed allora meglio il nulla.