Mariella Buscemi – Frasi d’Amore
Io farei meglio a scrivermi in fronte “fragile”, ma mi sa che l’analfabetismo sentimentale è una malattia diffusa.
Io farei meglio a scrivermi in fronte “fragile”, ma mi sa che l’analfabetismo sentimentale è una malattia diffusa.
Ci facciamo carico addirittura di pretesti plausibili da regalare agli altri per sgravare di dosso la responsabilità di lanciarsi nel vuoto, eludendo l’eventualità di un rifiuto; è un colpo sicuro quello che offriamo, e cosa riceviamo? Solo un colpo basso!
Se tutto ciò che una persona sa darti è poco, ma davvero poco, non c’è né da accontentarsi né da esigere; o ami con tutta te stessa o lasci perdere!
L’amore, e la ricerca esistenziale dello stesso, è dominato dall’incoerenza più feroce; si ama ciò che non conviene! Ciò lo connota di drammaticità eterna. Più che alla ricerca d’amore si è alla ricerca di dolore per perpetuare l’essenza della coincidenza tra il sentimento e la sofferenza. Non si ama per amare, ma per trovare la difficoltà nell’amore, giustificando così ogni fallimento amoroso, ogni distruzione di coppia, la tendenza al tradimento o agli amori facili che sbocciano da un giorno all’altro, facendo progredire solo il gusto e l’istinto e bandendo ogni forma di razionale coscientizzazione dei sentimenti. Non si ama l’altro, ma se stessi sopra ogni cosa, perseguendo una tendenza narcisistica, la definirei un’impotenza sentimentale che si avvale della quantità per supplire alla mancanza di qualità. Non si scelgono persone, ma vittime, in un circolo vizioso che ci rende apparentemente carnefici, rimanendo, in verità, vittime a nostra volta.
Si finisce sempre per voler cambiare l’altro. Poi, a cambiamento avvenuto, ci si accorge che il prodotto non piace perché diverso dall’origine che ci aveva attratto!
Non c’è niente da fare: prendersi cura con amore è assai diverso da curare!
Vedersi e dirsi con gli occhi: “ti aspettavo da sempre”, come per un appuntamento dato agli inizi del mondo!
Certi rapporti umani sono talmente malati da chiudere dentro un malessere psichico fatto di vizi, dipendenze, recriminazioni, pretese, proiezioni di colpe, gioco di identificazioni tra vittime e carnefici.
L’importante è godersi il panorama lungo tutto il viaggio ed abbracciarsi e sorridersi e rivolgersi all’altro per dirgli tutto ciò che i nostri occhi catturano tra le pareti dell’universo che si restringono ad ogni passaggio veloce, per poi rallentare nei posti più belli.
Vorrei che Qualcuno senza mille camuffamenti si avvicinasse e mi scegliesse; non voglio scegliere, vorrei essere scelta, ma non per essere priva di volontà ed accordarmi al volere di qualcuno, ma per essere vista ancora prima che io possa riuscire a scorgere.
Ed addormentarsi d’amore, sono brividi, sono lividi, sono graffi perché è il dolore che fa da richiamo tra il sogno e la realtà.
Se fosse facile adottare la filosofia del: “meglio averlo vissuto che non averlo avuto”; la rabbia ed il sentimento d’ingiustizia ci soverchiano, sono incontrollabili. Si, si ricorderanno eternamente i bei momenti, i baci, gli sguardi desideranti, la tua mano nella sua, ma rievocarli è addirittura ancora più dilaniante perché ti fa prendere coscienza di cio che non hai più.
Non aspettare con indifferenza che le cose vengano a te per scaricarti le responsabilità di dosso di mettere un piede avanti all’altro per accorciare le distanze, le paure che hai sono paure che ha anche l’altro, l’unico modo di vincerle ed esorcizzarle è quello di infondere forza e sicurezza nell’altra persona, ti sorprenderai di come questa riuscirà a volare dopo un tuo passo.
Certi amori sono come foglie d’autunno, inebriate dalle dolci primavere, arse dalla calura estiva, vanno incontro a freddi inverni. Si staccano dai loro rami, hanno ancora i colori più caldi, volteggiano nell’aria ancora per un po’, deboli, secche, levate dalla brezza e capitolano in terra calpestate da chi batte lo stesso viale.
Io mi immergo nelle persone, non mi basta nuotarci in superficie, più scendo in profondità più incontro certe parole, come certi silenzi, alcuni sono invasivi: invasano!
Ho dentro cosi tanto amore da esser sufficiente per entrambi, poi mi dico: se è vero che io ho da dare il doppio, evidentemente, è questo che spaventa, perché alcuni sanno essere solo la metà, quindi si sentono da meno; dev’essere questa la risposta e quindi poi si orientano verso chi sta a metà come loro, così si compensano.
Piccoli frammenti di specchi rotti, sbriciolati che riflettono un occhio, una bocca, un lembo di pelle, un cuore e ci metto tutta l’anima per capirmi attraverso te e per ritrovarmi intera. Tutta in te.