Michelangelo Da Pisa – Vita
Ogni scelta è un bivio, ogni bivio è un’alternativa, ogni alternativa è una rinuncia, ogni rinuncia è un rimpianto. Attenzione a non sporcarti perché ogni scelta è unta di milioni di vite non vissute.
Ogni scelta è un bivio, ogni bivio è un’alternativa, ogni alternativa è una rinuncia, ogni rinuncia è un rimpianto. Attenzione a non sporcarti perché ogni scelta è unta di milioni di vite non vissute.
La vita è straordinaria nonostante, una rivoluzione quotidiana, un miracolo camuffato da ovvietà, potrei morire senza.
La vita è una perenne discesa, metti l’animo a folle e lascia che sia.
La marea è la carezza della luna al mare, non è un caso che sia l’anagramma di amare.
Peggio di un idiota c’è solo un idiota coerente.
Alla fine nessuno assomiglia realmente a se stesso, siamo un mosaico disordinato e confuso, ogni tassello è quello che gli altri ci hanno lasciato, le esperienze che abbiamo divorato, le lacrime che ci hanno preso. Di originale resta davvero ben poco.
Quando sei di fronte a una scelta, falla in fretta o sarai vittima di una scelta altrui, è tutto questione di tempi. Di tempi e di cuore.
Ci sono milioni di foto, in assoluta solitudine, che restano nascoste agli sguardi distratti e aspettano solo di essere scattate.
Ci sono concessi solo ottantaseimilaquattrocento secondi in un giorno e ognuno è unico e irripetibile, ma sono alla continua ricerca di quel secondo che valga la mia intera vita, che non sia secondo a nessun altro.
La vita prima o poi presenta il conto a tutti e quel giorno non potrai pagare alla romana.
Ho conosciuto così tante meteore nella mia vita che potrei essere una galassia honoris causa.
La “magicicada septendecim” è una specie di cicala che vive nel sottosuolo allo stato di ninfa per diciassette anni, per poi uscire all’aperto vivendo solo trenta, quaranta giorni. Questo insegna che una fugace parentesi di luce può illuminare l’oscurità di un’esistenza intera.
Le stagioni ritornano, da sempre. Le persone dovrebbero invece restare o andar via una volta per tutte.
Ho visto spesso la femminilità affacciarsi da una tuta in acrilico e la volgarità camuffata da presunta eleganza. Ci sono raffinate intimità che rendono superfluo l’abito e stoffe pregiate che valgono più del vuoto morale che ricoprono.
Abito in castelli di “se”, costruiti su fondamenta di “ma”, crollati sotto il peso dei “forse”.
Ogni giorno scelgo di non vivere almeno una ventina di vite alternative.
La fotografia è l’unica arma per combattere il tempo, l’unico vero antidoto alla morte, l’ingenua aspirazione all’eternità.