Michelangelo Da Pisa – Vita
Pervaso da incauto ottimismo, vedo la mia vita mezza piena. Ti va di farla traboccare?
Pervaso da incauto ottimismo, vedo la mia vita mezza piena. Ti va di farla traboccare?
Siamo fatti di paura, amore, rabbia, gioia. Tutto il resto è semplice esistere.
Il rullino fotografico mi ha insegnato che andrebbero congelate solo le emozioni che non sarei stato in grado di raccontare. E a vivere appieno tutte le altre.
Spesso i problemi sono ombre ingigantite dal sole all’orizzonte. Basta semplicemente un nuovo giorno per avere nuove prospettive.
Baratta una delusione con un’opportunità, vende illusioni, affitta emozioni, compra ricordi, ricicla incanti, rimpianti in contanti. La vita è una straordinaria mercante di stati d’animo.
Dov’è la dignità di un pianeta la cui metà impiega del denaro per dimagrire al cospetto dell’altra, incapace a nutrirsi persino di speranze?
La storia è un’ottima docente, è il discente che lascia a desiderare.
Un giorno tutto questo finirà. E inizierò io.
La mia vita è una costante ucronìa, una perenne negazione del presente, antagonista del reale e caparbia inseguitrice dell’ipotetico, del fittizio, del fantastico. Io sono la pura somma di tutti i se, di tutti i ma che affrescano la mia esistenza.
Ci rinuncio, io e la mia vita parliamo lingue differenti.
La vita è un frullato d’istanti al gusto di speranza, quindi crediamoci.
La vita insegna, ma spesso in una lingua diversa dalla tua.
Accade che uno sconosciuto ascolti più di chi millanta sentimenti nei tuoi confronti, donandoti tempo, senza chiederti il conto. E mi chiedo se tutto ciò sia avvilente o incoraggiante.
La mia vita è una dimora umile ma confortevole, con dozzine di finestre sul mondo e una singola porta che si apre unicamente dall’interno. Una volta fuori, non ti resta che ammirarne la facciata.
Vita, è tutto qui quello che sai fare? Puoi battermi, ma non abbattermi.
Per qualcuno sei un esempio, un errore, un ossimoro, un dono, un appetito, un rimpianto, una fantasia, un’utopia, una necessità, un’ucronia, un desiderio, un’invidia, una nostalgia. Non te ne accorgi, ma ogni giorno sei un nomade inconsapevole, errante tra i pensieri della gente.
Le mie orme verranno umiliate dal tempo, graffiate dal vento, rapite dal mare, ma il pensiero di aver camminato non me lo prenderà nessuno.