Patrizia Luzi – Comportamento
Io non so tacere, quando ho l’impulso di mandare a fanculo chi devo, mi esce in modo spontaneo e irrefrenabile e dopo, soddisfatta, sto divinamente bene.
Io non so tacere, quando ho l’impulso di mandare a fanculo chi devo, mi esce in modo spontaneo e irrefrenabile e dopo, soddisfatta, sto divinamente bene.
Il vaffanculo è terapeutico, fa passare tutti i mali che ci affliggono in un sol momento. Ma attenti a non esagerare con le dosi, come tutte le cose va somministrato con cautela.
Viviamo in modo positivo, ma le circostanze a volte fanno uscire la bestia che è in noi, la parte oscura che ci trasforma in quello che non vorremmo mai essere agli occhi degli altri, diventiamo intrattabili.
In verità io non ho verso di te un sentimento di odio. È che adesso corrispondi al nulla totale come se non fossi mai esistito.
Non c’è giustizia a questo mondo. L’unico modo per ottenerla sarebbe farsela da soli diventando giustizieri, ma purtroppo è illegale. Peccato, altrimenti un pensierino l’avrei fatto.
La gente se non ha un ritorno d’interesse col cavolo che ti aiuta.
Certe volte sto così di merda che vorrei che qualcuno mi dimostri con un gesto che anch’io sono importante e che abbia bisogno di me nella sua vita.
La lontananza è uno stato al quale ognuno di noi reagisce in modo diverso. Per molti è un banco di prova che può rafforzare i sentimenti, per altri invece è una scusa, o meglio un valido alibi, per non affrontare un vero legame.
Non mi ritengo una persona cattiva. Lo divento quando mi fanno girare le balle senza motivo, allora sì che mi trasformo e divento anche bastarda.
Sono sicura che un giorno sarò ripagata di tutti i torti subiti, aspetterò il momento della rivalsa su chi ha cercato, in vari modi, di calpestare la mia persona psicologicamente e moralmente. Il tempo sarà mio alleato e tutto il male fatto tornerà indietro al mittente.
Reputo le persone false così irritanti che le invito a starmi alla larga. In altre parole mantenete le distanze da me che è meglio, tanto alla fine vi rivelate per quello che siete e venite a galla come gli stronzi.
Anche se in fondo al cuore serbo ancora un filo di speranza, non conto più quanto tempo ho perso dietro a chi mi ha promesso e poi non ha mantenuto la parola data. Illudere le aspettative, ben sapendo di aver ingannato, non è affatto bello. L’onestà sta diventando una qualità sempre più rara, ahimè.
Quante volte ognuno di noi ha desiderato quei semplici gesti o piccoli pensieri, fatti anche solo di pochissime parole, che ci avrebbero fatto stare meglio in certi momenti di tristezza. Un: ti voglio bene; scusa mi dispiace; grazie; mi manchi; eccomi; ti penso; io ci sono. Ma attenzione a centellinare certi termini, diamo il giusto valore alle parole non usiamole con superficialità, farebbero più male che bene a chi le riceve.
In verità non sono io ad allontanare le persone, alcune hanno il buon senso di togliersi dalle scatole da sole, quando capiscono che ormai per me sono scadute come il latte quando diventa acido.
Se un giorno mi verrà in mente di nuovo di aiutare qualcuno, ci penserò bene. Molti usano il mio buon cuore e la mia disponibilità per il loro tornaconto e di me se ne fottono alla grande dandomi l’ennesima fregatura. Quindi in futuro aprirò gli occhi e non mi fiderò di nessuno, non voglio più passare né per buona e né per fessa.
È proprio vero che la gente, anche a distanza di tempo, torna a cercarci. Dovrebbero imparare ad apprezzare le persone quando le hanno al proprio fianco, e non quando fanno di tutto per perderle. Perché dopo possono solo che rimpiangerle.
L’invidia è l’unico mezzo che fa sentire grandi le persone piccole e insignificanti. Solo sputando veleno contro gli altri riescono a soddisfare la frustrazione verso chi, al contrario di loro, è riuscito a raggiungere la felicità.