Sara Brillanti – Dillo in tre parole
Azzerandoti ovunque rinascerò.
Azzerandoti ovunque rinascerò.
Che io possa dimenticare le ricorrenze che furono per far morire la parte di te che ancora vive in me.
Chi vive di e con se stesso alla fine muore nelle mani degli altri.
Non so quante carte tu abbia nel mazzo, ma sappi che qualunque tu giochi sarà sempre e comunque l’ultima.
E se adesso non conto niente, quando sarò terra vorrò sapere se queste parole saranno catapultate in qualche mente.
È stato in quel momento, hai alzato la testa, occhi negli occhi e in un istante ho capito che saresti stato diverso. Poi l’attimo è passato e mai più ritornato.
Incolpiamo sempre il tempo perché non siamo capaci di fermarlo.
Ho bisogno di qualcosa che mi faccia aprire il cuore e di conseguenza chiudere lo stomaco.
Urliamo dentro di noi ciò che ci tocca, non facciamo sì che ciò sia narrato da bocche profane.
Al di là di ogni sguardo si nasconde sempre e comunque un sentimento.
Non so se non parlo più perché non posso o perché non voglio.
L’estremismo è la determinazione di un soggetto e il mirino di troppe bocche.
Bisogna saper dire no, anche nel momento del bisogno, per non dimenticarsi quanto ha fatto male prima, quando ti faceva sentire ad un metro da terra.
La negazione del mio saluto non è maleducazione, ma la più alta forma di rispetto per me stessa.
Conta, ascolta e dosa le tue parole. Uscite dalle tue labbra avranno già un passato.
Neanche la vendetta più crudele può bruciare un rancore troppo motivato.
L’essere una madre perfetta consiste forse nell’avere quattro nonni, un inserviente e un marito che pensa al resto? In bilico resta solo l’esame di coscienza!