Silvana Stremiz

È terribilmente emozionante accorgerti che puoi ancora amare, proprio mentre ti eri allenato a non amare.

L’amore ad un certo punto non può che renderci ridicoli.

Le vere “distanze” si creano con il cuore.

L’amore può essere letale, toglierti forza e dignità se dosato e vissuto male.

Capisci che ti sei innamorato quando i battiti hanno improvvisamente “un nome”.

L’amore è l’unico vero senso di ogni respiro.

È amore solo se sei abbastanza folle da rischiare tutto.

Tutto diventa complicato quando t’innamori della persona sbagliata. Finito di bruciare la passione, di sgualcire le lenzuola, di consumare orgasmi e battiti di cuore, ti accorgi che la primavera finisce e arriva all’improvviso quel lungo inverno inaspettato, privo di battiti di calore.

Solo dopo un giusto tempo e un giusto travaglio l’innamoramento diventa amore.

Amo è una parola impegnativa: ha bisogno di tempo e battaglie combattute insieme per essere “amo”.

Non si decide chi portare nel cuore, non si decide chi trattenere o meno. Le persone si intrufolano, si insediano, si appoggiano senza permesso, poi se ne vanno nello stesso modo. Alcuni senza comprendere “il disastro che hanno combinato”, altri bastardamente consapevoli di quello che hanno tolto andandosene. Ma in nessuno caso possiamo decidere l’evento, e vale comunque la pena di viverlo.

Non si decide chi amare, il cuore si appoggia dove vuole, ma si può decidere come amare.

Un grande amore non muore mai, mutano i colori ma resta sempre vivo.

L’amore è così cieco da rendere infinito anche il nulla.

Spesso è molto più difficile dire “ti amo” piuttosto che “non ti amo più”.

Il cuore non ci appartiene mai: fa sempre solo quello che vuole.

Ho imparato che l’amore non si può insegnare, che è qualcosa che nasce dentro di noi a prescindere da ogni insegnamento. Per quanto possa essere crudele accettarlo, non sempre le persone che amiamo saranno amate dai nostri figli. Le persone che per noi sono importanti, non necessariamente lo saranno per loro. I legami di sangue non vogliono dire nulla se non nasce l’affetto, si ha per quello che si ha dato e il nulla porta spesso al nulla. Raramente si può imparare ad amare il “nulla”.