Stefano Alesi

La mia generazione ha un comandamento scolpito nel cuore: dove si riceve una mano in cambio si da testa mano e braccia.

Quando lamentiamo piccole cose inutili, viviamo attimi di incoscienza che non ci fanno pensare che ci sono cose giganti da riscattare.

Con mio padre ci vediamo solo la notte tardi e stanchi andiamo al letto, io della discoteca e lui del lavoro per darmi un futuro.

Fra le lacrime false degli attori e quelle vere che si versano per la crudele realtà, ci vogliono confondere che la sofferenza è illusionismo.

Solo osservando con interesse i piccoli dettagli le cose si rivelano interessanti.

Aiutiamo i poveri con gli spiccioli e spendiamo i biglietti di gran valore per regali.

Se investighiamo su ciò che ci interessa scopriremo più di quello che sanno tutti.

Le religioni di oggi confronto alle rivelazioni antenate sono pasti scaduti.

Sono coloro che riescono a convertire un’allegro scherzo in una triste discussione, che non sanno quali sono i momenti più belli della vita.

Chi ha scampato la morte è a chi il signore ha chiesto per lui permesso al diavolo e il diavolo si è inginocchiato.

Anche l’uomo più piccolo della terra può aiutare a bilanciare il peso del mondo se si mette dalla parte giusta della bilancia.

Si moltiplica la forza di volontà quando si desidera all’estremo ciò che si sostiene fra le mani.

Maligni, sono quelli che pensano che gli altri siano i beati quando li vedono animati.

Dalla povertà del passato sono cresciute generazioni e generazioni e dalla ricchezza di oggi non riusciamo a mandare avanti la famiglia.

Tutti abbiamo fatto almeno una volta cose importanti solo per obbligazione, mentre sono proprio quelle cose che riuscirebbero senza sforzi.

Spesso l’obbligo ci aiuta a realizzare quello che non avremmo mai pensato di fare.

Ci dovevamo accontentare di illuderci con i teatri di marionette invece di passare ai film di orrore di oggi.