Stephenie Meyer – Frasi d’Amore
Riuscivo a vederlo. Ma lui non poteva vedere me.Era proprio Edward, niente allucinazioni stavolta. Mi resi conto che le mie illusioni erano tutte imperfette: nessuna mai gli aveva reso giustizia.
Riuscivo a vederlo. Ma lui non poteva vedere me.Era proprio Edward, niente allucinazioni stavolta. Mi resi conto che le mie illusioni erano tutte imperfette: nessuna mai gli aveva reso giustizia.
Mi aggirai per le strade a lungo, senza andare da nessuna parte, pensando a Bella e all’incredibile concessione di averle svelato la verità. Poco tempo prima tremavo all’idea che scoprisse cos’ero. Sapeva. Non le importava. Sebbene fosse evidentemente una cosa negativa per lei, era incredibilmente liberatoria per me.Più che altro, pensai all’amore che lei contraccambiava per me. Non avrebbe potuto amarmi nel modo in cui l’amavo io – di un amore irresistibile, sfrenato e devastante che probabilmente avrebbe schiacciato il suo fragile corpo. Ma si sentiva abbastanza forte. Abbastanza da domare la paura che d’istinto avrebbe dovuto provare. Abbastanza da voler stare con me. E stare con lei era la più grande felicità che avessi mai conosciuto.
Ero il vampiro, e lei aveva il sangue più dolce che avessi mai odorato in ottant’anni.
Ti ama più di quanto tu possa immaginare. Starti lontano lo terrorizza.
Il suo respiro mi riempì le narici, e mi ricordai che non potevo essere degno di lei. Dopo tutto questo, anche con tutto l’amore che provavo per lei… mi faceva ancora venire l’acquolina in bocca.
Quando arrivava per noi un cambiamento, era una cosa rara e permanente. Lo avevo visto accadere con Carlisle, e una decina di anni dopo con Rosalie. L’amore li aveva cambiati in modo eterno, un modo che non sarebbe mai svanito. Erano passati più di ottant’anni da quando Carlisle aveva trovato Esme, e ancora la guardava con gli occhi incredibili del primo amore. Per loro sarebbe stato così per sempre.Sarebbe stato così per sempre anche per me. Avrei sempre amato questa fragile ragazza umana, per il resto della mia infinita esistenza.Osservai il suo viso inconscio, sentendo questo amore sistemarsi in ogni parte del mio corpo di pietra.
Non ero io quello a cui era destinata a dire sì. Sarebbe stato qualcun altro, qualcuno di umano e caloroso. E non avrei potuto permettermi, un giorno, quando avrebbe detto di sì, di cacciarlo e poi ucciderlo, perché lei lo meritava, chiunque fosse. Meritava felicità e amore con chiunque avrebbe scelto.Glielo dovevo, fare la cosa giusta; non potevo più fingere che fossi in pericolo di innamorarmi di questa ragazza.Dopo tutto, non importava se fossi partito, perché Bella non mi avrebbe mai visto nel modo in cui speravo mi vedesse. Non mi avrebbe mai visto come qualcuno degno di amore.Mai.Poteva un cuore morto e freddo spezzarsi? Mi sembrò che il mio potesse farlo.”Edward,” disse Bella.Rimasi di ghiaccio, fissando i suoi occhi chiusi.Si era svegliata, scoprendomi qui? Sembrava addormentata, però la sua voce era stata così chiara…Sospirò calma, e poi si mosse di nuovo irrequieta, rotolando da un lato, ancora addormentata e sognante.”Edward,” mormorò dolcemente.Mi stava sognando.Poteva un cuore morto e freddo battere di nuovo? Mi sembrò che il mio fosse sul punto di farlo.”Resta,” sospirò. “Non andare. Ti prego… non andare.”Mi stava sognando, e non era neanche un incubo. Voleva che restassi con lei, lì in quel sogno.Lottai per riuscire a descrivere i sentimenti che m’inondarono, ma non avevo parole abbastanza forti per fermarli. Per un lungo momento, annegai in essi.
L’avevo mai considerata come una ragazza comune? Pensai a quel primo giorno, e al mio disgusto per quei ragazzi che l’avevano trovata subito intrigante. Ma quando adesso ricordai il suo viso nelle loro menti, non riuscii a capire perché non l’avessi trovata immediatamente bellissima. Sembrava una cosa ovvia.
Ma, diversamente dalla maggior parte delle notti, era appallottolata con le coperte tirate fino alle spalle. Per il freddo, immaginai. Prima che potessi sedermi nella solita sedia a dondolo, rabbrividì nel sonno, e le sue labbra tremarono.Per un breve istante rimasi a pensare, poi uscii silenziosamente nell’ingresso, in esplorazione delle altri parti della sua casa, per la prima volta.[…]Là, sulla cima delle scale, c’era un armadio dall’aria promettente. Lo aprii speranzoso, e trovai quello che stavo cerando. Scelsi la coperta più pesante dal piccolo armadio di biancheria, e la portai nella sua stanza. L’avrei rimessa a posto prima che si svegliasse, e nessuno sarebbe stato più saggio.Trattenendo il respiro, distesi la coperta sopra di lei; non reagì all’aggiunta di peso. Tornai alla sedia a dondolo.
“Non capisci, Bella? Che io renda infelice me stesso è una cosa, ma che tu sia coinvolta è una altro paio di maniche. Non voglio più sentirti dire che provi cose del genere.”Era la verità, era una bugia. La parte più egoista di me stava volteggiando nella consapevolezza che lei mi voleva come io volevo lei. “È sbagliato. È rischioso. Bella io sono pericoloso – ti prego renditene conto.””No.” Le sue labbra si imbronciarono arrabbiate.
Allungò di nuovo la sua mano attraverso il tavolo, lentamente e cautamente. Allontanai la mia mano di un centimetro dalla sua, ma lei lo ignorò, determinata a toccarmi. Trattenni il respiro, non per il suo odore adesso, ma per l’improvvisa, confusa tensione. Paura. La mia pelle l’avrebbe disgustata. Sarebbe scappata via.Toccò il dorso leggermente con la punta delle dita. Il calore del suo gentile, volontario tocco era qualcosa che non avevo mai sentito prima. Era quasi puro piacere.Lo sarebbe stato, eccetto per la mia paura. Osservai il suo viso mentre sentiva il freddo ghiaccio della mia pelle, ancora incapace di respirare.Un mezzo sorriso le piegò gli angoli delle labbra.
Gli occhi degli umani erano così offuscati, non vedevano chiaramente. Come poteva questa piccola mente umana trovarmi fisicamente attraente, un tranello per le prede, ed essere ancora incapace di vedere la dolce perfezione della ragazza accanto a me?
La felicità che sentii mentre sedeva accanto a me non aveva precedenti. Per quanto mi divertisse l’amore e la compagnia della mia famiglia, nonostante i vari divertimenti e distrazioni che il mondo aveva da offrire, non ero mai stato così felice. Anche sapendo che era sbagliato, che non sarebbe potuto finire bene, non riuscivo a trattenere a lungo un sorriso dal mio volto.
Avrebbe mai smesso di emozionarmi, il fatto che ero l’unico a cui lei acconsentiva? Ne dubitai.Girai attorno la macchina come un fulmine, eccitato di raggiungerla. Non mostrò nessun segno di shock alla mia improvvisa riapparizione.
Lei mi guardò, sussultando di nuovo mentre sembrò che mi materializzassi attraverso la nebbia. E poi la sorpresa dei suoi occhi si trasformò in qualcos’altro, e non fui più spaventato, o speranzoso, che i suoi sentimenti nei miei confronti nel corso della notte fossero cambiati. Calore, meraviglia, fascino, nuotarono nei suoi occhi di cioccolato fuso.
E io non avevo angeli. Erano riservati ai buoni – alle persone come Bella. Ma dov’era stato il suo angelo fino ad ora? Chi stava vegliando su di lei?Risi silenziosamente, sorpreso, mentre realizzavo che, proprio adesso, stavo ricoprendo io quel ruolo.Un angelo vampiro, c’era uno strappo alla regola.Dopo una mezz’ora circa, Bella allentò la tensione dalla posizione in cui si era addormentata. Il suo respiro divenne più profondo e iniziò a mormorare nel sonno. Sorrisi, soddisfatto. Era una piccola cosa, ma almeno stanotte avrebbe dormito più comoda perché io ero lì.”Edward,” sospirò, sorridendo.Per il momento misi da parte la tragedia, e mi permisi di essere di nuovo felice.
“Allora ci vediamo più tardi” dissi, cercando ancora di essere disinvolto, lo sguardo basso fisso al tappo roteante. E, comunque sia, ti adoro… in un modo spaventoso e pericoloso.