Tiziano Terzani – Vita
Solo se riusciremo a guardare l’universo come un tutt’uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella diversità cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.
Solo se riusciremo a guardare l’universo come un tutt’uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella diversità cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.
Seminare dei ricordi. Nel mio ruolo di padre non ho fatto altro. Ai figli non ho mai pensato di poter insegnare granché, ma fin dall’inizio della loro presenza in casa ho sentito che, attraverso alcune esperienze indimenticabili, potevo mettere nella loro memoria i semi di una grandezza con la cui misura vorrei che vivessero. In più di vent’anni spesi in Asia le occasioni non sono mancate.
Fermati ogni tanto. Fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo.
“Ciò che è fuori è anche dentro; e ciò che non è dentro non è da nessuna parte”.”Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé”.Mi sentii colpito. Aveva ragione.
In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’amore diventano Uno.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
La scienza non è né negativa né positiva. Tutto dipende dall’uso che se ne fa.
La scienza è un importante strumento di conoscenza. L’errore è pensare che sia il solo.
La vera comprensione è quella che va al di là della ragione e che si fonda sull’istinto, sul cuore.
Tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che faisono determinate, tu credi, dal tuo libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che è innanzitutto il tuo istinto, e poi forse da qualcosa che i tuoi amici indianichiamano il karma con cui spiegano tutto anche ciò che a noi è inspiegabile. Ci sono cose nella vita che non si spiegano se non con l’accumularsi di meriti e colpe in vite precedenti.
Se diventi un esperto d formiche capisci il mondo. Se ti dedichi con compassione, con amore, con tanto culo sulla seggiola a qualsiasi soggetto arrivi a capire il mondo.
Ci vuole tempo e ci vogliono un gran buon senso e una tua cultura indipendente per sapere cosa è vero. Se no prendi tutto per oro colato.
I miracoli esistono e sono miracoli perché capitano una volta ogni tanto, perché sono qualcosa di insolito, qualcosa che non capiamo, perché sono un’eccezione alla regola del non-miracolo.
La vera conoscenza non viene dai libri, neppure da quelli sacri, ma dall’esperienza. Il migior modo per capire la realtà è attraverso i sentimenti, l’intuizione, non attraverso l’intelletto. L’intelletto è limitato.
Perché non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicità o alla saggezza. Niente di tutto questo può essere istantaneo. Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi lo visita.
Chi pratica il Tao (Tao, in cinese, vuol dire “la via”) non ha che da essere in pace con se stesso, perché…Senza uscire dalla portaConosce tutto quel che c’è da conoscereSenza guardare dalla finestraVede le vie del cieloPerché più lontano si vaMeno si capisceIl Saggio arriva senza partireVede senza guardareFa senza fare.
“Non volevo morire senza aver capito perché ero vissuto”. O, molto più semplicemente, dovevo trovare dentro di me il seme di una pace che poi avrei potuto far germogliare ovunque.