Walter Di Gemma

Ci sono intelligenze di un’ingenuità pazzesca.

Non si può cambiare la testa a un asino, nemmeno se cambi asino.

Ci saranno sempre persone più mature e più sagge di noi; chi ha buon senso impara, chi non ce l’ha, umilia.

Diventeremo davvero maturi quando saremo stanchi di dire bugie. Forse mai!

Viviamo di convinzioni e pregiudizi che chiamiamo idee.

L’ipocrisia è una pittrice molto esperta ma non è in grado di fare autoritratti.

Preparare vendette è come costruire boomerang.

Qualche volta il futuro offre cerotti per le ferite del passato.

Ama più saggiamente chi sa fermarsi davanti al dolore degli altri.

Non sempre chi tace è saggio, a volte non sa proprio parlare.

Si arriva a un punto di crescita in cui offendiamo, schiacciamo e rinneghiamo i nostri valori, a tal punto da commettere sbagli qualche volta irreparabili, ma è proprio la volontà di superare questi confini a riportarci avanti. Ciò che prima era solo teoria, rigore, ora è conoscenza, consapevolezza. Ed è non senza sofferenza che i valori acquistano vero significato, quasi dovessero morire nell’errore per rinascere definitivamente onesti.

L’intelligenza dovrebbe sorvolare laddove l’ignoranza striscia, ma non sempre ci riesce, specialmente se prova sentimento per l’ignoranza.

È sempre sconveniente entrare nella testa della gente.

È tipico dell’uomo attribuirsi il merito di ciò che è bene, per tutto ciò che è male la colpa è degli altri o di Dio.

Concediamoci sempre il beneficio del dubbio, e cioè, il dubbio di essere imbecilli.

Per molte cose non esiste soluzione, ma solo una cosciente e serena accettazione.

Le parole sono finite, è il momento di ascoltare il silenzio e ritrovarsi.