Walter Di Gemma – Frasi Sagge
Semplice ed essenziale sono figli del geniale.
Semplice ed essenziale sono figli del geniale.
Non basta cibarsi di belle parole come sole, cuore, amore e anima per sentirsi brave persone, positive e ottimiste. Tutti amiamo e desideriamo vivere le cose belle e avere intorno le brave persone, ma non possiamo fuggire o addirittura ignorare le cose brutte fingendo che non esistano o che non ci facciano male; è un’ipocrisia che saremmo costretti a pagare comunque prima o poi. Afrontarle, riconoscerle e attraversarle renderebbe sicuramente meno ipocrita e più consapevole la nostra strada verso la felicità.
Ogni tanto è bello sbagliare, avere completamente torto, soprattutto se il contraddittorio ti mostra una realtà a cui tenevi e che pensavi di avere perduto. È lì che rinasci, che ti ritrovi stupito di avere ancora speranze.
Certe persone, per l’età che hanno, dovrebbero avere un po’ più di cervello, ma le azioni che compiono sfatano decisamente la regola dei capelli bianchi.
Il mondo va così, o abbracciarlo o rifarlo come si vuole.
Non tutti i frutti appartengono gli uni al bene e gli altri al male. Anche il riso e il pianto producono le lacrime.
Voi siete dei vecchi rincoglioniti! Questo ho sentito dire da alcuni giovani ignari di essere rincoglioniti senza diventare vecchi.
È nel momento in cui scriviamo la nostra vita che sbagliamo spesso la punteggiatura.
Quando stiamo bene di salute, anche se spesso lo ignoriamo, abbiamo già tutti i motivi per essere felici!
Scrivere non serve, sono pochi quelli che leggono. Parlare nemmeno, sono pochi quelli che ascoltano.
Ci sono vecchie foto che riguardiamo con gioia, ci sembra di rivivere ogni cosa, osserviamo i nostri volti così “diversi”, a volte non esteticamente, ma nella sostanza che solo noi percepiamo, e ci riconosciamo con altre sensazioni, altri gusti. Di alcuni vissuti avvertiamo nuovamente stati d’animo e profumi, ricordiamo ogni particolare, di come stavamo in quel preciso momento, prima dello scatto. Ci sentiamo sia vicini che lontani, in uno strano effetto spazio-tempo. Poi ci sono altre foto, quelle che scorriamo veloci, che vorremmo avere già buttato, che quasi ci infastidiscono, che ci imbarazzano per come eravamo, con le nostre sofferenze e le nostre ingenuità, di cui sentiamo ancora un disagio misto a vergogna, immagini rovinate da quegli attimi che vorremmo dimenticare, da storie che non ci appartengono più, come vecchie fotografie di cui ci è rimasto soltanto il negativo.
Il denaro non dà valore al cervello. È il cervello che dà valore al denaro.
Solitamente, coloro che hanno soldi o qualche potere, credono di poter muovere gli altri a loro piacimento; abituati come sono alle lusinghe di chi li asseconda con ossequioso interesse. Se incontrano qualcuno che tiene loro testa, s’incazzano oltre ogni limite; non amano proprio essere tirati giù dal cielo.
Il vero signore non sbatte mai la propria ricchezza in faccia agli altri, un arricchito sì!
Da quando c’è l’Euro la gente non ha più una lira.
Dove c’è molto denaro non ci può essere sincerità.
Molti non credono in Dio perché non lo hanno mai visto, ma credono al politico di turno perché si vede, anche quando non esiste.