Tania Scavolini – Abuso
Tra le lacrime e il sangue il confine è stretto, lo stesso che si rintraccia tra l’amore e il possesso.
Tra le lacrime e il sangue il confine è stretto, lo stesso che si rintraccia tra l’amore e il possesso.
E di fronte a me l’infinito delle idee che non ha confini, né spazio, né tempo.
Non sono mai stato pronto per gli insuccessi, più ne percepisco il rischio e più…
Chiami me disabile, se poi tu puoi fare tutto, e la sola cosa che sai…
Le parole non le porta via il vento, esse s’insinuano lentamente sottopelle, lasciando solchi indelebili che riaffiorano quando meno te lo aspetti. Una volta usate senza criterio, come arma per ferire, non si può pretendere che l’offeso come niente dimentichi, e pur lacerato dentro torni a mostrarci il fianco senza difese. Si può perdonare l’offesa, si può perdonare l’offensore, ma la fiducia, la stima non hanno più dimora in un’anima offesa.
Spesso, un’azione, o un’abitudine perpetuata per acquisire una certa profondità, spesso, ti riduce alla monodimensionalità della stessa.
Finché continueranno ad esistere sciacalli che hanno tutto da guadagnare dagli idioti, nel mondo ci saranno sempre soprusi, ingiustizie e violenze.