Tania Scavolini – Poesia
La poesia mi fa volare al di sopra delle miserie umane, giocando col vento e col sole, sorridendo al mare, annusando il cielo. E sono salva.
La poesia mi fa volare al di sopra delle miserie umane, giocando col vento e col sole, sorridendo al mare, annusando il cielo. E sono salva.
La poesia è la madrelingua del genere umano, come il giardino è più antico del campo, la pittura della scrittura, il canto della retorica, la parabola delle argomentazioni logiche, il baratto del commercio.
Albero nascente dai floridi fior dell’età aspra, posa sulla fiorita piaggia, lo zeffiro accarezza l’arboscello di gaggia, il sole circonfonde d’alma, l’erba ride a uno stato soave. Un canor cinguettio di augelletti è la favola bella dei pargoletti fiori accolti con calma. Or volge l’anno e diventò un tronco dal curo fanciullo, un color bianco lo disfiorò dal breve mistero di terra e di fango. Apri gli occhi fior dell’età non diventar aspro prima di maturar.
Il mio è il canto triste di un cantante muto, ho la voce, ma il frastuono la rende senza suono… perfino a me stesso.
Le meteoriti infuocate cadono sulla pelle provata, ma non lasciano cicatrici profonde; il duro deserto è stato già attraversato ed ora in lontananza si scorgono già le oasi di calma ed il mare di gioia. Quando le avrò raggiunte mi rinfrescherò di vita.
Per i moderni la poesia è qualcosa che non si può spiegare, è una suggestione.
Io sono tutto fuorché misurata. L’unica misura che conosco è nelle parole: solo nelle parole io trovo completezza.