Conor Cruise O’Brien – Televisione
Gli uomini guardano la loro storia dallo schermo con apatia e occasionalmente passa una ventata di orrore e indignazione.
Gli uomini guardano la loro storia dallo schermo con apatia e occasionalmente passa una ventata di orrore e indignazione.
Sto curando due coppie di siamesi con doppia personalità: sono pagato per otto. (da “Zelig”)
La televisione ha sollevato l’atto della fabbricazione di banalità dalla sfera dell’artigianato per portarla in quella della grande industria.
La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia famigliare in un semicerchio.
La tv è l’anientamento delle menti deboli; oggetto di critica dalle menti forti, strumento dei forti e mantenuta dagli astuti!
L’unico regalo che desidero per Natale è un altro film con Audrey Hepburn!
Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo.
Non si è mai impegnata per diventare una star, possedeva un talento innato che non aveva bisogno di essere creato né plasmato. C’era e basta. Se fosse diventata un’insegnante di matematica non sarebbe stata ammirata quanto lo è stata come attrice: era destinata alla grandezza… non poteva diventare nient’altro.
Quando si avvicinano al termine della loro carriera (momento che spesso coincide con la fine della vita), i personaggi negativi della televisione designano degli eredi tra la massa concitata degli aspiranti emuli.
Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass-media.
In TV c’è più calcio che in una cura per osteoporosi.
È il simbolo vivente del giornalismo televisivo. Il volto più noto dell’informazione alla Rai, dove del resto ha lavorato per 42 anni. Poi il diktat bulgaro, addì 18 aprile 2002, prontamente eseguito dall’apposito Agostino Saccà. Da allora Il Fatto, che da otto anni accompagnava gli italiani dopo il Tg1, il programma più visto della tv, che raccoglieva ogni sera quasi un terzo del pubblico, è scomparso. E, con esso, il suo conduttore. Ultima puntata, il 31 maggio 2002.
Alla TV, puoi sempre identificare il detective. Non si toglie mai il cappello.
Non sono affatto contro la televisione, dico solo che la maggior parte dei programmi tende ad aumentare l’imbarbarimento della popolazione attraverso la non cultura, il non rispetto, il non pensiero. Per ricevere ogni tanto qualcosa di buono dalla televisione, bisognerebbe spegnerla.
Storditi da immagini televisive che vorrebbero seguitare a stupirci, percepiamo raramente il brivido di uno stupore reale.
Sebbene non sia nuova al lavoro cinematografico, Audrey Hepburn, l’attrice britannica che è stata la protagonista per la prima volta come la Principessa Anna, è una sottile, elfica, malinconica bellezza, al tempo stesso regale e infantile nel suo profondo apprezzare i semplici piaceri e l’amore. Benché sorrida coraggiosamente alla fine della storia, rimane una figura solitaria e penosa che deve affrontare un futuro soffocante.