Teresa D’Auria – Abuso
Le persone ti feriscono senza un perché. Spesso non smettono e seguitano a farlo ma ciò che fa più male è che dopo averti tanto ferito camminano sulle tue ferite come se sfilassero in passerella.
Le persone ti feriscono senza un perché. Spesso non smettono e seguitano a farlo ma ciò che fa più male è che dopo averti tanto ferito camminano sulle tue ferite come se sfilassero in passerella.
Per non dimenticare mai. Quella ferita si nasconderà, la sopprimerai. Ma dimenticare non si potrà…
L’inganno delle belle parole è l’inganno che fai a te stesso!
Non cercare sempre di avere se prima non riesci ad essere. Se non hai ragione d’essere non sei in ragion d’avere.
Non approfittare mai della pazienza di un buono, quando la perde diventa molto più spietato di quanto si possa immaginare.
I crimini che può commettere l’essere umano sono innumerevoli, ma credo che tra tutti ce ne sia uno che è il peggiore, perché purtroppo non punibile, né perseguibile. Quando ti uccidono l’anima, quando tu ti fidi ciecamente di una persona, quando credi che quella persona farà di tutto per te, che non potrebbe mai farti del male. Invece quella persona sta iniziando a tessere una tela, e tu sei la sua preda, inizierà dall’esterno per poi svuotarti. Ti ruberà l’anima, te la violenterà, te la ucciderà, ucciderà quella che eri. E tutto questo senza avere alcuna ritorsione che possa rendere giustizia a questo atto grave. Ma una cosa puoi fare, prenderti la tua rivincita, risorgere da quelle ceneri, come l’araba fenice.
Segreti in false trasparenze: Di certi stati per nascondere le loro potenzialità belliche al fine di ottenere con la guerra il potere. Di certe banche per propinarti titoli e obbligazioni di poco valore, mettendo a rischio il tuo cuore. Di certi politici che sfruttando i propri poteri, si preoccupano solo di far aumentare a dismisura i propri averi. Di certe società che manipolando i conti con facile slancio, producono falsi in bilancio. Di certe persone che cercano di apparire quello che non sono, perché non si sentono portatrici di nessun dono.