Thomas Stearns Eliot – Vita
Così finisce il mondo. Non in un baccano ma in un piagnisteo.
Così finisce il mondo. Non in un baccano ma in un piagnisteo.
Ogni porta ha il suo perché. Si possono chiudere per lasciare dall’altra parte capitoli, cicli, dolori o i curiosi. Si possono aprire per far entrare gioie, amici e amori. Ma c’è una porta che rimane sempre aperta, quella da cui entra il sole, luci e colori. Quella da cui si vede il panorama più bello, quello che si affaccia sulla vita.
La vita ha un qualche significato solo grazie alla morte. Se fossimo immortali la vita non sarebbe altro che un continuo ed infinito accumulo di esperienze.
Tempo, spazio: necessità. Sorte, fortuna, casi: trappole della vita. Volete essere? C’è questo.
Amo le consolazioni della carne e non posso soffrire i vigliacchi che le chiamano debolezze.
Solo i viventi più ruvidi sono capaci di grandi tenerezze.
Siamo marinai partiti migliaia di anni fa da una lontana sponda per raggiungere, attraversando un immenso oceano, la spiaggia della conoscenza. Con il ricambio generazionale, poco per volta, ci arriveremo. Noi siamo solo un piccolo tratto di quel viaggio e probabilmente non faremo parte della spedizione finale che approderà, ma ciascuno di noi contribuisce, procreando, all’avanzata di questa nave. La partecipazione è universale: non occorre essere geni, è sufficiente averli.