Tindara Cannistrà – Vita
Niente fa più male delle parole non dette.
Niente fa più male delle parole non dette.
Devo scendere da questo treno, perché è un viaggio che non mi appartiene, un itinerario estraneo alla mia visione, diverso dal mio sogno e per la mia anima non ha una meta.
Siamo quadri immaginari dipinti da noi stessi, colori strani che si mischiano fino a formare battaglie spaziali tra i nostri mondi. Non è semplice imparare a giocare, secondo me si impara a giocare quando si nasce e lo si disimpara all’incirca verso i dieci anni, ma se guardate in casa nostra, tra le nostre sagome, capirete che qui si gioca da millenni.
Chi giudica senza scienza, ascoltando degli altri sentenza, a sé stesso non presta udienza.
Un giorno nella vita, in un momento di nostalgia, che non intacca l’anima. Cosa vuoi che sia. Il peggio non è ciò che manca è quello che la vita ci ha dato e poi si è ripresa. Alla fine è l’armonia che vale di più nella vita mia.
Se ad Hamingway avessero chiesto “come vede il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno”, sicuramente avrebbe risposto “l’importante è che sia mezzo bicchiere di Martini con mezza oliva”.
Sono come foglie in autunno le nostre vite che cadono silenziose sussurrando al vento un tacito pianto.
Devo scendere da questo treno, perché è un viaggio che non mi appartiene, un itinerario estraneo alla mia visione, diverso dal mio sogno e per la mia anima non ha una meta.
Siamo quadri immaginari dipinti da noi stessi, colori strani che si mischiano fino a formare battaglie spaziali tra i nostri mondi. Non è semplice imparare a giocare, secondo me si impara a giocare quando si nasce e lo si disimpara all’incirca verso i dieci anni, ma se guardate in casa nostra, tra le nostre sagome, capirete che qui si gioca da millenni.
Chi giudica senza scienza, ascoltando degli altri sentenza, a sé stesso non presta udienza.
Un giorno nella vita, in un momento di nostalgia, che non intacca l’anima. Cosa vuoi che sia. Il peggio non è ciò che manca è quello che la vita ci ha dato e poi si è ripresa. Alla fine è l’armonia che vale di più nella vita mia.
Se ad Hamingway avessero chiesto “come vede il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno”, sicuramente avrebbe risposto “l’importante è che sia mezzo bicchiere di Martini con mezza oliva”.
Sono come foglie in autunno le nostre vite che cadono silenziose sussurrando al vento un tacito pianto.
Devo scendere da questo treno, perché è un viaggio che non mi appartiene, un itinerario estraneo alla mia visione, diverso dal mio sogno e per la mia anima non ha una meta.
Siamo quadri immaginari dipinti da noi stessi, colori strani che si mischiano fino a formare battaglie spaziali tra i nostri mondi. Non è semplice imparare a giocare, secondo me si impara a giocare quando si nasce e lo si disimpara all’incirca verso i dieci anni, ma se guardate in casa nostra, tra le nostre sagome, capirete che qui si gioca da millenni.
Chi giudica senza scienza, ascoltando degli altri sentenza, a sé stesso non presta udienza.
Un giorno nella vita, in un momento di nostalgia, che non intacca l’anima. Cosa vuoi che sia. Il peggio non è ciò che manca è quello che la vita ci ha dato e poi si è ripresa. Alla fine è l’armonia che vale di più nella vita mia.
Se ad Hamingway avessero chiesto “come vede il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno”, sicuramente avrebbe risposto “l’importante è che sia mezzo bicchiere di Martini con mezza oliva”.
Sono come foglie in autunno le nostre vite che cadono silenziose sussurrando al vento un tacito pianto.