Totò (Antonio de Curtis) – Personaggi famosi
“Io sono nubile”, “celibe, vorrai dire”. “Vabbè sempre scapolo sono”.
“Io sono nubile”, “celibe, vorrai dire”. “Vabbè sempre scapolo sono”.
La fortuna lo ha favorito… facendolo morire in un momento opportuno.
Tutti sono buoni a compatire i dolori di un amico, ma ci vuole un’anima veramente bella per godere dei suoi successi.
Non aver un pensiero e saperlo esprimere è questo che fa di uno scribacchino un giornalista.
I veri amici sono rari perché la domanda è minima.
Il per-sé, come fondamento di sé, coincide col sorgere della negazione. Esso si fonda in quanto nega di sé un certo essere o una certa maniera d’essere. Sappiamo che ciò che esso nega o nullifica è l’essere in sé. Ma non un qualunque ed astratto essere in-sé: la realtà umana è in primo luogo il suo proprio nulla. Ciò che essa, in quanto per-sé, nega o nullifica di sé, non può essere che sé. E poiché essa è costituita nel suo senso da questa nullificazione, ne viene che è il sé come “essere in-sé mancato” ciò che costituisce il senso della realtà umana.
Non mi interessa essere capito, mi interessa essere, capito!?