Umberto Saba – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi… Vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio, il permesso di uccidere gli altri fratelli.
Gli italiani non sono parricidi; sono fratricidi… Vogliono darsi al padre, ed avere da lui, in cambio, il permesso di uccidere gli altri fratelli.
Napoli potrebbe essere la Barcellona d’Italia, ma quante generazioni dovranno passare. Non ci vuole l’esercito. Ci vuole educazione e cultura, ma anche pugno fermo verso quelle famiglie che non sono in grado di infondere i veri valori di civile convivenza ai propri figli.
L’italia sta morendo o forse è già morta. Di lei – culla d’arte e cultura – rimane, oggi, ben poco. Scheletri muti, infiniti fantasmi.
Italia! Bella italia, nell’unione europea, è come un generale degradato a caporale.
Vedo Milano e me ne innamoro, vedo Venezia e mi innamoro ancor di più, vedo Torino e mi appassiono follemente, vedo Roma e mi commuovo di maestosità, vedo Firenze e vado in estasi, vedo Napoli e illanguidisco d’emozione, vedo Catania e la rimpiango dolcemente, vedo Cagliari e ogni altra città di ogni altra regione come fosse unico amore indissolubile, e mi sento orgogliosa e profondamente partecipe del suo esistere fascinosa di panorami, di storia e di cultura e di umanità. Si, lo confesso e lo urlo: io sono innamorata, innamorata persa della mia, nostra, Italia.
Non riesco a gestire il concetto. Che sia poi una pala eolica, di nuova visione a turbare l’aspetto a recare difetto a qualsivoglia oggetto in questione Quando, il passato ci mostra chiara ogni perduta occasione, di sfiorare un futuro migliore.
L’italiano è diventato diffidente e non crede mai a una notizia, ma quando vede che è smentita comincia a capire che qualcosa di vero c’è. Però, appena il fatto smentito accade, bisogna ricordarsi di smentire di averlo mai smentito.
Napoli potrebbe essere la Barcellona d’Italia, ma quante generazioni dovranno passare. Non ci vuole l’esercito. Ci vuole educazione e cultura, ma anche pugno fermo verso quelle famiglie che non sono in grado di infondere i veri valori di civile convivenza ai propri figli.
L’italia sta morendo o forse è già morta. Di lei – culla d’arte e cultura – rimane, oggi, ben poco. Scheletri muti, infiniti fantasmi.
Italia! Bella italia, nell’unione europea, è come un generale degradato a caporale.
Vedo Milano e me ne innamoro, vedo Venezia e mi innamoro ancor di più, vedo Torino e mi appassiono follemente, vedo Roma e mi commuovo di maestosità, vedo Firenze e vado in estasi, vedo Napoli e illanguidisco d’emozione, vedo Catania e la rimpiango dolcemente, vedo Cagliari e ogni altra città di ogni altra regione come fosse unico amore indissolubile, e mi sento orgogliosa e profondamente partecipe del suo esistere fascinosa di panorami, di storia e di cultura e di umanità. Si, lo confesso e lo urlo: io sono innamorata, innamorata persa della mia, nostra, Italia.
Non riesco a gestire il concetto. Che sia poi una pala eolica, di nuova visione a turbare l’aspetto a recare difetto a qualsivoglia oggetto in questione Quando, il passato ci mostra chiara ogni perduta occasione, di sfiorare un futuro migliore.
L’italiano è diventato diffidente e non crede mai a una notizia, ma quando vede che è smentita comincia a capire che qualcosa di vero c’è. Però, appena il fatto smentito accade, bisogna ricordarsi di smentire di averlo mai smentito.
Napoli potrebbe essere la Barcellona d’Italia, ma quante generazioni dovranno passare. Non ci vuole l’esercito. Ci vuole educazione e cultura, ma anche pugno fermo verso quelle famiglie che non sono in grado di infondere i veri valori di civile convivenza ai propri figli.
L’italia sta morendo o forse è già morta. Di lei – culla d’arte e cultura – rimane, oggi, ben poco. Scheletri muti, infiniti fantasmi.
Italia! Bella italia, nell’unione europea, è come un generale degradato a caporale.
Vedo Milano e me ne innamoro, vedo Venezia e mi innamoro ancor di più, vedo Torino e mi appassiono follemente, vedo Roma e mi commuovo di maestosità, vedo Firenze e vado in estasi, vedo Napoli e illanguidisco d’emozione, vedo Catania e la rimpiango dolcemente, vedo Cagliari e ogni altra città di ogni altra regione come fosse unico amore indissolubile, e mi sento orgogliosa e profondamente partecipe del suo esistere fascinosa di panorami, di storia e di cultura e di umanità. Si, lo confesso e lo urlo: io sono innamorata, innamorata persa della mia, nostra, Italia.
Non riesco a gestire il concetto. Che sia poi una pala eolica, di nuova visione a turbare l’aspetto a recare difetto a qualsivoglia oggetto in questione Quando, il passato ci mostra chiara ogni perduta occasione, di sfiorare un futuro migliore.
L’italiano è diventato diffidente e non crede mai a una notizia, ma quando vede che è smentita comincia a capire che qualcosa di vero c’è. Però, appena il fatto smentito accade, bisogna ricordarsi di smentire di averlo mai smentito.