Valeria Molinaro – Arte
Dai miei geniindelebilela mia improntaLe mie maniLe mie labbraSaranno in un quadrol’Arte Nuova.
Dai miei geniindelebilela mia improntaLe mie maniLe mie labbraSaranno in un quadrol’Arte Nuova.
L’arte è in grado di regalarci suggestioni intense, mescolando le nostre emozioni come colori impastati e spennellati sulla tela dell’anima.
Il dolore ha più inchiostro dell’amore.
L’arte è un destino dove non esiste altro che la libertà.
È arrivata al pronto soccorso,l’ha portata un privato,una statua romanamassacrata durante uno scavo,nessuno è intervenuto.È arrivato un quadro sfregiato,mancava il chirurgo.Da giorni sulle barelle,nei corridoi,stanno sdraiati reperti e storia,tutti in attesa di intervento,tutti codice rosso,dopo la malasanitàabbiamo anche la malantichità.
Una foto non è altro che un piccolo pezzo di mondo raffigurante un’emozione… con te come protagonista.
“Che funzione possiede l’artista per una società? Non certo quella di far beare qualche ricco chic con quadri (nel caso dell’arte figurativa) riducendo il ruolo dell’artista ad un semplice esecutore estetico. Secondo Jung l’artista, considerato spesso un disadattato se non riesce a farsi riconoscere in uno status sociale più” alto “, è un regolatore della società, specialmente per società malate. Infatti per lo psichiatra svizzero, oltre a psicologie individuali malate, esistono psicologie di massa malate dove intere nazioni gravate dal conformismo richiedono, ne hanno bisogno, dei disadattati maggiormente collegati all’inconscio collettivo. Tale inconscio è comune a tutte le persone ma, in certe circostanza, riconoscibile solamente da questa tipologia di persone meno conformabili e maggiormente ricche di immagini primordiali. Quindi, il paradosso di tutto ciò, è che i malati, gli inadatti, alla società sono in realtà coloro forse i più sani e utili a ristabilire un contatto spirituale all’intera società”