Valeria Molinaro – Stati d’Animo
Fanno male le incomprensioniancora di piùquando ci rinchiudiamo nei nostri castelli di rabbiae rimangono tali…Basterebbe così poco per chiariresolo un attimoper farsi spiegare…e poterle scioglierecome neve al sole.
Fanno male le incomprensioniancora di piùquando ci rinchiudiamo nei nostri castelli di rabbiae rimangono tali…Basterebbe così poco per chiariresolo un attimoper farsi spiegare…e poterle scioglierecome neve al sole.
Poi riabbracci il bene, e il male non lo senti più.
Cercare la solitudine è una scelta sana solamente quando si entra in una fase di cambiamento che porta nuova crescita alla nostra esistenza. Allora si che stare da soli è necessario, ci aiuta ad ascoltarci e capirci.
Quanto ci piace far finta di essere buoni.
Le persone belle le porti ovunque vai, quelle false passano anni e li lasci sempre nel “reparto” delle cose inutili.
Le cicatrici servono. Servono a ricordare che ci si può far male, che esistono i bastardi. Ma a volte siamo noi, l’unico “bastardo” che abbiamo davvero incontrato. L’unico in grado di farci del male davvero. Ci ricordano che vivere non è semplice, decidere non è semplice. Basta giocare una carta sbagliata e può finire una partita. Le cicatrici servono a renderci più forti e invulnerabili, a costruire muri invalicabili fra noi e il dolore, fra noi e il nostro cuore, fra noi e il mondo, fra noi e le bugie, fra noi e la verità, fra noi e la nostra anima. Le cicatrici sono bastarde, sanguinano all’improvviso e ci riportano indietro nel tempo “di quel dolore”, ma servono a farci crescere, a renderci impenetrabili ad altro dolore. A renderci abbastanza forti da non soffrire ancora.
Quando la nostra mente è impegnata in qualcosa di costruttivo, non ci viene in mente di distruggere qualcos’altro. Io penso che, non tutto, ma la maggior parte delle relazioni e dei progetti finisca nei momenti morti, perché come un’influenza contagiano tutto ciò che ci circonda. Un momento morto spesso e volentieri ci fa veder morto tutto il resto.