Vincenza Molvetti – Stati d’Animo
Quanto sia profondo l’abisso dell’ignoranza umana non l’ho ancora compreso ma la superficialità che lo appartiene mi spaventa ancor di più.
Quanto sia profondo l’abisso dell’ignoranza umana non l’ho ancora compreso ma la superficialità che lo appartiene mi spaventa ancor di più.
Non legatevi alle apparenze, ossia agli acrobati trasformisti bravi ad apparire fuori pieni di letame dentro. No non legatevi ai fantasmi dei vostri occhi!
Si scappi dalla mia profonda solitudine, ché il timore è che appesti chi mi posa una mano addosso, e si rifugga la mia poesia che porta ogni mia cellula a sanguinare, ed i rivoli fluiscano sotto ai piedi ed inondino i passi di chi s’avvicina. Scappo da chi mi allontana, ché il suo terrore non fa parte dei miei erotici giochi e da nessun dito mi farei tracciare iniziali sulla pelle, ma resterei firma anonima per anonimi occhi che s’apprestano, maldestri, a leggere testi incomprensibili.
Per un istante mi hai fatto scrollare l’immagine di metroppo perfetta,troppo razionale,troppo fuori dal normale.Per un istante hai fatto di me una persona libera dalla maschera che quotidianamente indosso,da un ruolo che a volte non mi si addice.Per un istante mi hai fatto vivere solo di passione,d’emozione,la stessa che da un po’ più non m’appartiene.
Sono ormai arrivato al punto che mi son rotto le palle di rompermi le palle.
Le vere e pericolose distanze sono quelle psicologiche. Si può essere molto vicini fisicamente ma molto lontani mentalmente.
Le voglio bene. È una di quelle persone un po’ distratte che si fanno voler bene per forza.