Virginia Bettoja – Vita
Tutto ciò che se ne va è un dolore che rimane.
Tutto ciò che se ne va è un dolore che rimane.
Io non sono né un vagabondo né un pigro né, tantomeno, un accattone e non voglio per niente diventarne uno. Anzi, sono un giovane lavoratore onesto e amante della vita che si alza presto tutte le mattine per andare a lavorare per lunghe ore, facendo ogni tanto due o più lavori in una sola volta o nel giro di poche ore, per poter avere una vita decente, equilibrata, quanto più possibile, “vivibile”.
In alcuni rapporti c’è chi non muove un dito e c’è chi muove tutto: pensieri, braccia, cuore, gambe. Ecco, io appartengo alla seconda categoria, a quella che trasloca un po’ di se e lo porta all’altro.
Passata la voglia di scherzare, ora si fa sul serio, prenderò a schiaffi il domani!
Spesso mi capita di domandarmi perché nella vita capitano dei momenti in cui ti sembra di volare e ti senti al settimo cielo e poi basta veramente una minima cavolata per sbatterti a terra… e poi è dura rialzarsi in piedi e ricominciare a volare.
Cantare davanti a un pubblico,sentire gli applausi,sentire il calore, i brividi!È tutto un’emozioneche ti fa sentire in un sogno,ma i sogni a volte possonodiventare realtàe allora chissàse anche lui un giornosarà su quel palco…
Scrivere può essere più facile che parlare, forse perché scrivendo nessuno può capire e giudicare le tue parole, e sei tu che decidi di farle leggere a chi sai che non ti ferirà.