Vittorio Alfieri – Libri
Io dico e credo, che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno.
Io dico e credo, che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno.
“Non sono al tuo fianco, Anna, io sono il tuo fianco.””Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare.”
La bellezza è un soffio rispetto al vento della realtà.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
A un certo punto, un giorno nei primi anni Novanta del XX secolo, due dei prodotti di tale processo – uno dei quali appassionato di domande del genere – si sono trovati a correre insieme in una fresca mattina d’inizio estate in Alabama. E una piccola parte dell’universo, una parte che ansimava e arrancava con passo pesante e sgraziato lungo le strade di Tuscaloosa, si è chiesto: ne è valsa la pena? Dopo quattro miliardi di anni di sviluppo cieco e sconsiderato, l’universo è arrivato a contenere me. Ne è valsa la pena?
Non ha mura, Timbuktu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.
Davanti a tanti libri non so contenermi.
“Non sono al tuo fianco, Anna, io sono il tuo fianco.””Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare.”
La bellezza è un soffio rispetto al vento della realtà.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
A un certo punto, un giorno nei primi anni Novanta del XX secolo, due dei prodotti di tale processo – uno dei quali appassionato di domande del genere – si sono trovati a correre insieme in una fresca mattina d’inizio estate in Alabama. E una piccola parte dell’universo, una parte che ansimava e arrancava con passo pesante e sgraziato lungo le strade di Tuscaloosa, si è chiesto: ne è valsa la pena? Dopo quattro miliardi di anni di sviluppo cieco e sconsiderato, l’universo è arrivato a contenere me. Ne è valsa la pena?
Non ha mura, Timbuktu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.
Davanti a tanti libri non so contenermi.
“Non sono al tuo fianco, Anna, io sono il tuo fianco.””Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare.”
La bellezza è un soffio rispetto al vento della realtà.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
A un certo punto, un giorno nei primi anni Novanta del XX secolo, due dei prodotti di tale processo – uno dei quali appassionato di domande del genere – si sono trovati a correre insieme in una fresca mattina d’inizio estate in Alabama. E una piccola parte dell’universo, una parte che ansimava e arrancava con passo pesante e sgraziato lungo le strade di Tuscaloosa, si è chiesto: ne è valsa la pena? Dopo quattro miliardi di anni di sviluppo cieco e sconsiderato, l’universo è arrivato a contenere me. Ne è valsa la pena?
Non ha mura, Timbuktu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.
Davanti a tanti libri non so contenermi.