Vittorio Lunardelli – Guerra & Pace
La pace nel mondo è una questione di pace di noi con noi. Infatti un mondo fatto di persone in pace con se stesse mancherebbe di presupposti per fare la guerra.
La pace nel mondo è una questione di pace di noi con noi. Infatti un mondo fatto di persone in pace con se stesse mancherebbe di presupposti per fare la guerra.
In molti siti e notiziari suggeriscono minuti di silenzio in memoria delle povere vittime, purtroppo sappiamo che non basterebbe una vita di silenzio per cambiare le ingiustizie… purtroppo.
Le differenze del mondo hanno dato a ciascun popolo una diversa patria. Ma il mondo ha dato a tutti gli abitanti, capaci di amicizia, una casa comune: la Terra!
Tra la guerra e la pace c’è una sola differenza: la guerra viene creata da un disagio, mentre la pace è una sorta di equilibrio già esistente in natura, che permette di accettare il disagio.
L’unica conquista è la pace!
Con il suo portamento, il soldato entra senza tormento. Sa che deve entrare, senza mai rimuginare. Con tutto quello che può pensare, deve solo guerreggiare. Con animo gentile, egli prova sconforto nel vedere gli occhi dell’uomo infantile. Il soldato va in guerra senza leggerezza, perché essa porta solo morte e tristezza.
Dire e insegnare che la guerra è un inferno e basta è una dannosa menzogna. Per quanto suoni atroce, è necessario ricordarsi che la guerra è un inferno: ma bello. Da sempre gli uomini ci si buttano come falene attratte dalla luce mortale del fuoco. Non c’è paura, o orrore di sé, che sia riuscito a tenerli lontani dalle fiamme: perché in esse sempre hanno trovato l’unico riscatto possibile dalla penombra della vita. Per questo, oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare all’eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un’altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre. Costruire un’altra bellezza è forse l’unica strada verso una pace vera.
In molti siti e notiziari suggeriscono minuti di silenzio in memoria delle povere vittime, purtroppo sappiamo che non basterebbe una vita di silenzio per cambiare le ingiustizie… purtroppo.
Le differenze del mondo hanno dato a ciascun popolo una diversa patria. Ma il mondo ha dato a tutti gli abitanti, capaci di amicizia, una casa comune: la Terra!
Tra la guerra e la pace c’è una sola differenza: la guerra viene creata da un disagio, mentre la pace è una sorta di equilibrio già esistente in natura, che permette di accettare il disagio.
L’unica conquista è la pace!
Con il suo portamento, il soldato entra senza tormento. Sa che deve entrare, senza mai rimuginare. Con tutto quello che può pensare, deve solo guerreggiare. Con animo gentile, egli prova sconforto nel vedere gli occhi dell’uomo infantile. Il soldato va in guerra senza leggerezza, perché essa porta solo morte e tristezza.
Dire e insegnare che la guerra è un inferno e basta è una dannosa menzogna. Per quanto suoni atroce, è necessario ricordarsi che la guerra è un inferno: ma bello. Da sempre gli uomini ci si buttano come falene attratte dalla luce mortale del fuoco. Non c’è paura, o orrore di sé, che sia riuscito a tenerli lontani dalle fiamme: perché in esse sempre hanno trovato l’unico riscatto possibile dalla penombra della vita. Per questo, oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare all’eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un’altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre. Costruire un’altra bellezza è forse l’unica strada verso una pace vera.
In molti siti e notiziari suggeriscono minuti di silenzio in memoria delle povere vittime, purtroppo sappiamo che non basterebbe una vita di silenzio per cambiare le ingiustizie… purtroppo.
Le differenze del mondo hanno dato a ciascun popolo una diversa patria. Ma il mondo ha dato a tutti gli abitanti, capaci di amicizia, una casa comune: la Terra!
Tra la guerra e la pace c’è una sola differenza: la guerra viene creata da un disagio, mentre la pace è una sorta di equilibrio già esistente in natura, che permette di accettare il disagio.
L’unica conquista è la pace!
Con il suo portamento, il soldato entra senza tormento. Sa che deve entrare, senza mai rimuginare. Con tutto quello che può pensare, deve solo guerreggiare. Con animo gentile, egli prova sconforto nel vedere gli occhi dell’uomo infantile. Il soldato va in guerra senza leggerezza, perché essa porta solo morte e tristezza.
Dire e insegnare che la guerra è un inferno e basta è una dannosa menzogna. Per quanto suoni atroce, è necessario ricordarsi che la guerra è un inferno: ma bello. Da sempre gli uomini ci si buttano come falene attratte dalla luce mortale del fuoco. Non c’è paura, o orrore di sé, che sia riuscito a tenerli lontani dalle fiamme: perché in esse sempre hanno trovato l’unico riscatto possibile dalla penombra della vita. Per questo, oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare all’eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un’altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre. Costruire un’altra bellezza è forse l’unica strada verso una pace vera.